Abbiamo trascorso il sabato al museo per bambini Thinkery di Austin e non avremmo potuto divertirci di più. Abbiamo portato con noi il prototipo del nostro veicolo e il SUV Lexus, rispondendo a domande relative al progetto e imparando cosa ne pensano i cittadini.
Così il gruppo di Mountain View annuncia l’arrivo della Google self-driving car sulle strade del Texas, partendo da Austin. Il progetto continua dunque nel suo percorso di evoluzione, dopo la prima fase di test pubblico in California avviata nel mese di giugno.
Il motore di ricerca ha chiesto cosa sarebbe piacevole fare nel corso di un viaggio a bordo di un’automobile in grado di guidare da sola. Le risposte più gettonate sono state due: mangiare tacos (dopotutto si parla del Texas) e leggere. In molti hanno chiesto perché il parabrezza non sia dotato di tergicristalli. La verità è che ci sono, ma in un’altra posizione: sopra i sensori attraverso i quali il mezzo osserva costantemente la strada, ovvero gli occhi della macchina. Nel corso delle prossime settimane alcuni dei prototipi saranno impegnati ad Austin per raccogliere feedback e dati preziosi in vista di una possibile commercializzazione della tecnologia nei prossimi anni, non appena sarà ritenuta sufficientemente matura e affidabile.
Qualche curiosità: secondo i bambini che hanno partecipato all’evento, la vettura a guida autonoma di bigG somiglia ad una caramella gommosa, ad un gufo e ad un sasso con la faccia, ad una formica, ad un insetto, ad un salotto su quattro ruote, ad un mouse per computer e ad un veicolo col cappello. La preferita da Google è però un’altra definizione: alcuni dei più piccoli intervenuti hanno detto che la self-driving car fa pensare al futuro. Dopotutto, saranno loro a utilizzare quotidianamente le self-driving car.