Internet: prossima frontiera, lo spazio. Due delle più innovative e ambiziose realtà operanti nell’ambito hi-tech potrebbero unire le loro forze per portare la connettività al di fuori dell’atmosfera terrestre. Da una parte SpaceX, società fondata e guidata da Elon Musk (numero uno anche di Tesla), dall’altra la più influente azienda dell’universo Web, Google.
Nei giorni scorsi l’imprenditore sudafricano ha annunciato l’intenzione di costruire satelliti che, una volta messi in orbita ad un’altezza di circa 1.200 Km dal suolo, consentiranno di trasmettere dati ad alta velocità sfruttando un sistema laser, con performance del 40% circa maggiori rispetto a quanto offre oggigiorno la fibra ottica. Un approccio di questo tipo potrebbe consentire in un primo momento di combattere la piaga del digital divide nelle zone della Terra dove ancora non è disponibile l’accesso alla Rete, mentre in un’ottica più lungimirante permetterà di connettere altri corpi celesti, ad esempio Marte. Un obiettivo che la dice lunga sulle ambizioni di Musk, che non ha timori nel parlare della possibile costruzione di una vera e propria città sul pianeta rosso.
Il ruolo di Google nel progetto SpaceX, stando a quanto svelano oggi le testate The Information e Wall Street Journal, sarà quello di investitore. Il gruppo di Mountain View sembra aver deciso di mettere a disposizione un miliardo di dollari per la sua realizzazione, ovvero un decimo di quanto necessario secondo le prime valutazioni. Con tutta probabilità il motore di ricerca e SpaceX saranno affiancati da altre società, così da raccogliere il denaro necessario per dare il via alla costruzione e alla messa in orbita dei satelliti.
Le due aziende coinvolte nell’indiscrezione non hanno per il momento rilasciato dichiarazioni in merito. Tenendo conto di quanto fatto negli ultimi anni da bigG con Project Loon risulterebbe però più che comprensibile un interesse verso la proposta di Elon Musk. Va inoltre considerato che in passato Google ha collaborato con Greg Wyler ad un progetto simile, fino all’abbandono di quest’ultimo che ha scelto di fondare una società chiamata OneWeb (WorldVu), finanziata da Qualcomm e Virgin, operante nel medesimo settore relativo ai satelliti.