Combattere il digital divide con una soluzione innovativa, al limite della fantascienza: è questa l’idea alla base di Project Loon, iniziativa messa in campo da Google per portare la connettività Internet nei territori dove ancora l’accesso al Web rappresenta una pratica difficoltosa e non alla portata di tutti. Il progetto prevede l’impiego di palloni aerostatici da spedire in orbita per settimane o addirittura mesi, così da poter comunicare con un ricevitore al suolo.
Per garantire la piena affidabilità del sistema, è per ovvi motivi necessario condurre un’attenta e approfondita fase di test sui palloni. Portarli nella stratosfera per valutarne la resistenza alle sollecitazioni e agli sbalzi termini sarebbe però dispendioso, oltre che poco pratico per ovvi motivi logistici. Il gruppo di Mountain View ha trovato un’alternativa qui, sulla Terra, più precisamente in un hangar dei McKinley Climatic Laboratories, in Florida. L’azienda è specializzata nel ricreare condizioni climatiche estreme e ha collaborato con realtà come la US Air Force, per sottoporre gli aerei a verifiche in cui si simulano le condizioni di volo.
I feedback raccolti hanno consentito al team di Project Loon non solo di migliorare la struttura del materiale impiegato per i palloni, ma anche di evolvere il loro processo produttivo, che ora può essere condotto dall’inizio alla fine da sole due persone. Un dettaglio non di poco conto, se si considera che il progetto è rivolto in primis ai territori dove uno dei principali problemi da affrontare, oltre al digital divide, è quello relativo alla carenza di risorse.
Il mese scorso Google ha annunciato l’intenzione di portare la tecnologia di Project Loon nei cieli dell’Indonesia nel corso del prossimo anno, grazie alle partnership siglate con gli operatori locali Indosat, Telkomsel e XL Axiata.