Continuano i problemi per Google in relazione al caso Street View iniziato nel maggio 2010. Il gruppo di Mountain View potrebbe rischiare una condanna per aver violato i termini della legge federale Wiretap Act, poiché per errore ha catturato i dati delle reti Wi-Fi non protette attraverso il servizio di mappatura raccogliendo email delle persone, password e altre informazioni personali.
Il giudice distrettuale James Ware ha rifiutato di accettare le argomentazioni di Google con cui si difendeva dalle accuse di intercettazione, affermando come lo sniffing dei pacchetti fatto da una rete Wi-Fi pubblica non potesse essere descritto come tale. Ma, sebbene siano state respinte le accuse secondo cui l’azienda con sede a Mountain View abbia infranto le leggi dello Stato, resta da valutare se siano state violate quelle sulle intercettazioni.
Secondo Google i dati ottenibili dalle reti Wi-Fi pubbliche erano facilmente accessibili a tutti, ma il giudice ha sottolineato come l’argomentazione per la difesa non sia attestabile in quanto, a differenza dei tradizionali servizi radio, le comunicazioni inviate tramite tecnologia Wi-Fi non sono concepite e/o destinate ad essere pubbliche: tali tecnologie hanno qualcosa in comune con le tecnologie dei cellulari, poiché entrambe usano le onde radio per trasmettere le comunicazioni. Pertanto sono tutte e due progettate per inviare comunicazioni in forma privata e possono essere monitorate da terze parti solo in casi eccezionali.
Le richieste di Google per archiviare il caso sono improponibili secondo il giudice, visto che i dati trasmessi con tecnologia wireless sono tutelati esattamente nello stesso modo di quelli telefonici. Che big G abbia ottenuto dati per sbaglio o meno, a quanto pare, poco importa: il caso andrà avanti e il gruppo rischia negli USA la condanna per violazione della legge sulle intercettazioni.