Con l’arrivo delle prime immagini dall’Antartide, Google ha conquistato anche l’ultimo dei continenti ancora non coperti dal proprio servizio Street View. La copertura è del tutto minima, limitata ad una piccola area sull’isola Half Moon, ma è quanto basta per respirare l’aria gelida del continente, vedere un ammassamento di pinguini e sognare un viaggio ai limiti estremi del globo.
L’Antartide non sarà presumibilmente coperta interamente da Street View (e non ve ne sarebbe peraltro particolare utilità), ma un interessante assaggio delle bellezze del continente sono comunque disponibili su Panoramio e sulle immagini ivi scelte per comparire su Google Maps. Tramite le mappe di Google, insomma, il viaggio può essere effettuato tra ghiacciai ed aurore boreali, pinguini e balene, centri di ricerche e mezzi di trasporto adatti alle condizioni estreme del luogo.
Google ha unito queste immagini a quelle già scattate in giro per il mondo, ed ha così composto una gallery di immagini di enorme fascino portando in pochi scatti dalla spiaggia di Copacabana al castello giapponese di Kumamoto, dal Ring of Kerry irlandese a Pompei, da Notre Dame a Stoneage: una giusta celebrazione per un servizio che va meritevolmente inserito tra i più sorprendenti dell’intera epopea Google.
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Quantomeno, sulle immagini dall’Antartide, Google ha un problema in meno rispetto agli scatti antecedenti: lontano da ogni rete Wifi aperta, il servizio può garantire l’affascinante copertura del territorio senza rischiare di incorrere nei moniti delle istituzioni a tutela della privacy.