Utilizzata da milioni di persone in tutto il mondo per visitare città lontane restando comodamente seduti alla scrivania di casa, la funzionalità Street View di Google Maps non sempre è riuscita a far breccia nei cuori degli utenti, attirando su di sé l’etichetta di servizio “spione” ed in grado di violare la privacy. È il caso ad esempio di un uomo francese di 50 anni, il quale ha deciso di portare l’azienda di Mountain View in tribunale a causa di una foto pubblicata mediante Street View in cui lo stesso veniva ripreso in un atteggiamento ritenuto imbarazzante.
La fotografia della discordia riprendeva infatti l’uomo intento ad urinare nel giardino posto dinanzi la propria abitazione e, benché il suo volto fosse stato regolarmente oscurato dagli appositi algoritmi volti a proteggere la riservatezza delle persone riprese dalle telecamere delle Google Car, egli è diventato oggetto di scherno nel proprio villaggio, composto da sole 3000 unità. Le fotografie hanno reso infatti l’uomo facilmente identificabile dai suoi concittadini, motivo per cui in seguito alla pubblicazione delle immagini online ha vissuto periodi di forte imbarazzo a causa dei giudizi e degli insulti da parte degli altri membri della comunità locale.
L’uomo ha dunque deciso di chiedere un risarcimento pari a 10 mila euro al colosso delle ricerche online, ritenuto colpevole di non aver messo in atto le giuste misure di protezione per assicurare che i cittadini immortalati nelle fotografie non fossero alle prese con circostanze potenzialmente imbarazzanti. «Ognuno ha diritto ad un certo livello di riservatezza» ha dichiarato l’avvocato Jean-Noel Bouillard, colui che difende gli interessi del cinquantenne francese nella disputa contro Google. «In questo caso particolare, la questione è più spassosa che seria. Ma se fosse stato ripreso a baciare una donna diversa dalla propria moglie, avrebbe avuto non pochi problemi».
La vicenda accende nuovamente i riflettori su Street View, servizio finito più volte nell’occhio del ciclone a causa di vere o presunte violazioni della privacy di ignari cittadini ripresi senza rendersene conto ed in alcuni casi scagliatisi immediatamente contro l’azienda di Mountain View per far valere i propri diritti. Il caso in questione è destinato quindi a non essere l’ultimo della lista, benché forse rappresenti quello maggiormente in grado di strappare un sorriso per quanto accaduto.
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