In passato la piattaforma Street View è finita diverse volte al centro di polemiche per le modalità di gestione della privacy di chi viene immortalato durante le operazioni di mappatura del territorio. Dopotutto, le automobili (e gli altri mezzi) di Google in giro per il mondo fotografano tutto ciò che incontrano, a 360 gradi. Qualche esempio? I più attenti ricorderanno il caso della donna canadese seduta fuori casa e della sua scollatura vertiginosa oppure l’omicidio inscenato per scherzo a Edimburgo.
Quanto accaduto a Coe Fen, un’area rurale nei pressi di Cambridge (Inghilterra) è forse ancora più insolito e divertente, come testimoniato dallo screenshot allegato di seguito. Si vede una mucca pascolare tranquillamente in riva ad un fiume, ma con il volto sfocato, oscurato da un blur, proprio come se bigG avesse deciso di tutelarne l’anonimato. Tutto merito dell’algoritmo impiegato dal gruppo di Mountain View, che analizza le immagini alla ricerca dei visi e procede in maniera del tutto autonoma a renderne le fattezze irriconoscibili. La conferma arriva da un portavoce dell’azienda californiana.
Pensavamo steste tirandole una mammella quando abbiamo sentito i “muuu”, ma è chiaro che la nostra tecnologia automatica per la sfocatura dei volti è stata un po’ troppo zelante. Ovviamente, non lesiniamo a questa mucca da latte i suoi cinque minuti di popolarità.
Great to see Google takes cow privacy seriously pic.twitter.com/ACTBpDwno6
— David Shariatmadari (@D_Shariatmadari) September 13, 2016
La scoperta è immediatamente diventata virale, dando vita a parodie e moltiplicando le condivisioni del tweet originale in modo rapido. Un fatto curioso, che testimonia come anche i software più evoluti abbiano ancora ampi margini di miglioramento. Torna alla mente quanto successo nel maggio scorso a Yardley (Birmingham), dove la polizia ha pubblicato la foto di una refurtiva decisamente particolare: tre agnelli rubati e caricati nel bagagliaio di un veicolo, anch’essi con volto sfocato.