Nel luglio dello scorso anno Google ha annunciato la nascita di Baseline Study, nuovo progetto del laboratorio X il cui fine è quello di raccogliere e analizzare dati dalle persone, per definire con esattezza “cosa significa essere in salute”. Inizialmente sono stati coinvolti alcuni team di ricerca della Duke University e della Stanford University, con un totale di 175 partecipanti, ma a quanto pare il gruppo di Mountain View è pronto per il prossimo step.
Entro la fine dell’anno, stando a quanto rivelato oggi dalla redazione di TechCrunch, bigG lancerà Study Kit. Si tratta delle applicazioni che saranno impiegate per la raccolta dei dati. Più nel dettaglio, app per Android, iOS e un’estensione dedicata al browser Chrome, distribuita sulla piattaforma Web Store. L’accesso sarà comunque inizialmente riservato ad un numero chiuso di utenti. Per gli studi non verranno considerati esclusivamente parametri come la frequenza del battito cardiaco e il peso, ma anche la sequenza genetica, ovviamente nel caso in cui i partecipanti sceglieranno di condividerla. Di seguito quanto dichiarato da un portavoce di Google.
Siamo nelle prime fasi di definizione per quanto riguarda Baseline Study e stiamo sperimentando metodi attraverso i quali i partecipanti potranno condividere con i ricercatori, regolarmente, informazioni relative alla loro salute e alle loro abitudini. L’applicazione è uno di questi metodi e alcuni dei primi partecipanti ne stanno testando una versione di anteprima.
La finalità del progetto non è comunque esclusivamente di studio e ricerca. Raccogliere, immagazzinare e analizzare una notevole mole di dati permetterà infatti di definire una sorta di profilo standard della persona in salute, così da poter capire in modo quasi immediato quando invece si è prossimi all’insorgere di un problema, attuando le dovute contromisure in tempo utile. In altre parole, il gruppo di Mountain View vuole studiare la salute per combattere la malattia, sfruttando al meglio le potenzialità offerte dalla tecnologia e dai dispositivi indossabili, molti dei quali già oggi integrano sensori come il cardiofrequenzimetro.
Un progetto ambizioso, a lungo termine, che si inserisce alla perfezione nell’ottica di altre iniziative annunciate nel corso degli ultimi anni da Google, come Calico. Per quanto riguarda la privacy, organismi di terze parti potranno accedere ai database per assicurare che le informazioni saranno trattate ed elaborate garantendo l’assoluto anonimato alle persone che sceglieranno di condividerle.