Il gruppo di Mountain View ha preso una posizione chiara e ben definita nei confronti di James Damore, l’ormai ex Senior Software Engineer di bigG, autore del documento intitolato “Google’s Ideological Echo Chamber” e circolato in Rete nello scorso fine settimana. Un vero e proprio manifesto antidiversità in cui si fa riferimento a presunte differenze biologiche esistenti tra uomini e donne come causa della disparità di trattamento in termini di ruoli ricoperti e compensi.
L’intervento di Sundar Pichai, CEO di Google, ha mostrato l’intenzione dell’azienda di non tollerare un simile comportamento, poiché ritenuto in palese violazione con il codice di condotta societario. Damore è stato immediatamente sollevato dal proprio incarico. La questione è però delicata e non sorprende che si continui a parlarne, anche tra gli uffici del Googleplex. L’ultima voce autorevole a intervenire in merito è quella di Susan Wojcicki, numero uno di YouTube, con una lettera affidata alla redazione di Fortune. Ecco uno dei passaggi più significativi, riportato in forma tradotta.
Ieri, dopo aver letto la notizia, mia figlia mi ha posto una domanda: “Mamma, è vero che esistono ragioni biologiche per le quali ci sono meno donne nell’ambito tecnologico e alla guida delle aziende?”. Quando ho visto il documento circolato la scorsa settimana ho sentito dolore e provato empatia per ciò che può aver causato. Ho pensato alle donne di Google che si sono trovate a dover fronteggiare una discussione pubblica a proposito delle loro abilità, innescata da uno dei loro colleghi.
La lettera prosegue toccando un tema più ampio, quello delle discriminazioni operate non solo sulla base di una pratica sessista, ma anche razzista e legate a qualsiasi forma di pregiudizio: si parla dell’esigenza di una maggiore rappresentanza, nel mondo hi-tech, dei neri e degli ispanici, così come della scarsa presenza dei membri della comunità LGBTQ.
Se in quel di Mountain View tutti sembrano aver fatto fronte comune contro la posizione di James Damore, altrove c’è chi non la pensa allo stesso modo. È il caso di Julian Assange, cofondatore di WikiLeaks, che intervenendo su Twitter ha offerto un nuovo impiego all’ex Senior Software Engineer di Google.
La censura è per i perdenti. WikiLeaks offre un lavoro a James Damore, l’ingegnere licenziato da Google.
1/ Censorship is for losers. @WikiLeaks is offering a job to fired Google engineer James Damore. https://t.co/tmrflE72p3
— Defend Assange Campaign (@DefendAssange) August 8, 2017