Da tempo è nota l’intenzione da parte di Google di portare sul mercato dei tablet un dispositivo proprio con cui accrescere l’offerta Nexus e con cui stimolare ulteriormente la presenza di Android nel mondo delle tavolette. The Verge è ora venuto a conoscenza di nuovi dettagli sul progetto e spiega che il tutto potrebbe subire un piccolo rinvio rispetto ai tempi precedentemente ipotizzati.
La sfida all’iPad è infatti al momento ancora soltanto abbozzata: il tablet di Cupertino domina ancora il mercato e la moltiplicazione delle alternative Android non ne ha ancora scalzata la leadership. Per questo motivo Google potrebbe tentare una via alternativa, ripercorrendo in parte le scelte già compiute da Amazon ed identificando in una forma “mini” la strada maestra per la creazione di una vera alternativa all’iPad.
Il tablet brandizzato Google arriverà sul mercato nel mese di luglio. Secondo The Verge il team avrebbe infatti scelto di rinviarne la data di uscita, precedentemente indicata tra maggio e giugno, per poter così affinare l’offerta e portare avanti un importante tentativo ulteriore: ridurne il costo di distribuzione, considerato ad oggi ancora troppo elevato. Il prezzo è infatti visto come leva fondamentale in questa fase: il tablet sarebbe oggi ipotizzato attorno ai 250 dollari, ma Google vorrebbe riuscire a contenere ulteriormente i costi così da ricadere tra i 149 ed i 199 dollari (120/150 euro) così come auspicato fin dall’inizio del progetto.
Il tablet sarà prodotto da Asustek Computer, avrà uno schermo da 7 pollici ed un processore quad-core Nvidia Tegra 3. Il dispositivo sarà dotato di sola connettività Wi-Fi (si rinuncia pertanto dal principio alla piena mobilità, identificandone un utilizzo in casa, in ufficio o comunque prezzo zone stanziali coperte da reti accessibili) e sarà animato da sistema operativo Android 4.0.
Con caratteristiche di questo tipo, Android andrà anzitutto a sfidare il mondo oggi proprio del Kindle Fire, ma con l’aumento dell’offerta in questa particolare fascia di tablet aumenterà giocoforza anche la pressione sui device di alta gamma, iPad in primis. In ballo v’è non soltanto il mercato dei tablet in sé, ma anche quello dei contenuti e dei servizi, sui quali Apple e Google si giocano una fetta importante dei rispettivi bilanci.