Era il giorno di Ferragosto del 2011 quando Google comunicò l’incredibile operazione conclusa: 12,5 miliardi di dollari per acquisire Motorola. Sembrava il momento del grande balzo per il mondo Android, il momento del grande rilancio per il produttore ex-leader del comparto mobile, il momento della grande alleanza anti-iPhone. Ad un anno di distanza (e ad acquisizione ormai approvata e conclusa), Motorola e Google non hanno ancora dato cenno di sinergie avvertibili e, soprattutto, per il gruppo acquisito si prospetta ora un deciso taglio del personale.
Sembra essere questa la prima vera iniziativa portata avanti da Google nei confronti della propria controllata: in tutto il taglio dovrebbe coinvolgere 4 mila persone, ossia circa il 20% della forza lavoro di Motorola a livello internazionale. Un terzo dei licenziamenti sarà portato avanti negli Stati Uniti. Così facendo Motorola andrebbe a rimettere a posto i conti, renderebbe più proporzionata la propria forza lavoro rispetto alla produzione prevista e renderebbe più agile un gruppo al quale Google dovrà trovare ora un posizionamento ed un ruolo precisi: questione di identità, questione di mercato.
Motorola rischiava infatti di essere un elemento scomodo nel mondo Google almeno quanto lo sono Nokia e Surface nel mondo Microsoft. Avere partnership esclusive o produzione interna quando si lavora in simbiosi con produttori esterni, infatti, può essere facilmente motivo di dissapori, creando attriti controproducenti da cui Apple è invece pressoché al riparo (fatta salva l’infuocata diatriba con Samsung, alleato nella produzione e rivale sul mercato). Il problema non si è però mai posto poiché fino ad oggi i produttori Android hanno potuto godere del traino del sistema operativo e Motorola è rimasto in posizione di non ingombro.
I licenziamenti sembrano in parte annichilire le speranze di rivedere il gruppo ai vecchi fasti, ma per Google potrebbe essere soltanto una strategia di rilancio, un modo per rivedere l’organigramma in previsione di nuovi progetti. Quel che è sicuramente servito a Google ad oggi sono i 17 mila brevetti acquisiti, qualcosa con cui i legali di Mountain View hanno potuto garantire la produzione del gruppo dalle offensive Microsoft ed Apple. Difficile però capire quanto peso abbiano avuto i brevetti nell’operazione del Ferragosto 2011 e quanto invece l’essenza vera di Motorola abbia potuto incidere. Probabilmente ad oggi l’operazione non ha ancora saputo valorizzare al meglio l’unione tra i due gruppi. Ed il taglio del personale è la conseguenza del tempo che passa con sinergie che faticano a mettersi in moto.
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