Provocatoriamente nei giorni scorsi fu pubblicato un articolo su alcuni siti di argomentazione finanziaria in cui si suggeriva a Google di acquistare azioni Microsoft. Trattavasi di una esplicita punzecchiatura, ma basata su alcuni elementi solidi. Innanzitutto perchè se la concorrenza cresce, i problemi di antitrust vengono meno; in seconda battuta perchè le azioni Google sono già a livelli molto alti, al contrario della concorrenza; infine perchè una ulteriore crescita potrebbe essere dettata non tanto dal core business, ma da tutto il contorno di servizi che a Mountain View si ta creando poco alla volta.
Nelle prossime ore Google presenterà i propri dati finanziari trimestrali. Durante le ultime settimane il titolo è cresciuto con forza passando dai 520 dollari di fine agosto ai 633 odierni, un +24 in meno di 2 mesi che ha ricalcato le orme dei migliori gruppi del settore a Wall Street. La domanda si ripropone per l’ennesima volta: dove può arrivare Google? Quali sono i margini di crescita? In che modo il motore può ulteriormente accrescere il proprio valore? In che misura potrebbe essere consigliabile un acquisto delle azioni del gruppo in questo momento? Molte risposte giungeranno nella notte, quando i dati trimestrali saranno sviscerati.
Le attese sono evidentemente ottimistiche, altrimenti non sarebbe giustificata la crescita registrata. Gli analisti Thomson Financial prevedono un introito netto che supera il miliardo di dollari, diluito in circa 3.78 dollari per azione, con una crescita del 40% circa rispetto allo stesso periodo del 2006. Reuters Estimates ipotizza un introito lordo da oltre 4 miliardi di dollari, +54% in un anno. Oggi il gruppo vale quasi 200 miliardi di dollari, 30 in più rispetto ad un mese fa, e su numeri di questa portata la fiducia o le promesse non mantenute possono portare vantaggi o danni di notevole portata. Nel caso specifico la fiducia è forte perchè Yahoo ha risposto alle attese e per Google dovrebbero arrivare risposte quantomeno in linea.
Risultati particolarmente importanti sarebbero stati ottenuti in Europa, ove Google ha peraltro già confidato di voler investire per nuovi centri di ricerca. Le performance ottenute nel vecchio continente potrebbero essere una causa neppure tropppo indiretta del vantaggioso cambio euro/dollaro che incoraggia i consumatori e le aziende europe ad investire oltre l’oceano, dunque Google potrebbe essere uno di quei gruppi a cavalcare il momento per raccogliere in Europa meglio di quanto non ottenuto in passato.
In queste ore, intanto, Marissa Mayer (vice presidente della divisione Search Products & User Experience) ha confermato l’impegno di Google nell’ambito della ricerca verticale nel settore della salute. Il progetto ha avuto qualche inghippo di troppo, il che ha permesso a Microsoft di giungere in anticipo con il proprio Microsoft Health Vault. Ma Google intende rimanere in pista.