Google: trimestrale anticipata e crollo in borsa

Google crolla in borsa, dopo il rilascio anticipato dei risultati finanziari relativi all'ultimo trimestre dovuto a un errore dell'agenzia R.R. Donnelley.
Google: trimestrale anticipata e crollo in borsa
Google crolla in borsa, dopo il rilascio anticipato dei risultati finanziari relativi all'ultimo trimestre dovuto a un errore dell'agenzia R.R. Donnelley.

Google perde l’11% del proprio valore in borsa in poche ore e il titolo viene bloccato per eccesso di ribasso. Non è colpa di investimenti sbagliati, acquisizioni non gradite dagli azionisti o altre mosse sconsiderate decise dai vertici di bigG, ma di un banale errore umano causato dalla società R.R. Donnelley, specializzata nelle attività di stampa dei risultati finanziari. La documentazione sull’ultima trimestrale, destinata alla Securities and Exchange Commission, equivalente americana della nostra Consob, è finita anzitempo sul Web e sotto gli occhi di tutti.

Un passo falso che è costato al gruppo di Mountain View circa 24 miliardi di dollari, con un crollo della capitalizzazione a 227,29 miliardi e un valore di ogni singola azione sceso a 687,30 dollari. Più tardi il co-fondatore Larry Page interverrà sulla questione, dichiarandosi dispiaciuto per il pasticcio e per le conseguenze sull’andamento della società nell’indice NASDAQ. Perdite consistenti anche per l’azienda responsabile, che ora rischia una denuncia per quanto accaduto.

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Tempismo a parte, anche l’andamento registrato negli ultimi tre mesi da Google non può certo essere definito positivo. L’azienda si è fermata a 11,33 miliardi di profitti, l’equivalente di 9,03 dollari per azione, molto meno rispetto alle attese (11,86 miliardi, 10,63 dollari). Il guadagno netto è pari a 2,18 miliardi, in discesa rispetto ai 2,73 miliardi dello stesso periodo 2011.

Le cause del rallentamento possono essere identificate in due fattori ben precisi: la diminuzione del prezzo versato dagli inserzionisti per i click sulle pubblicità in ambito mobile e uscite sempre più consistenti per la realizzazione dei dispositivi. In quest’ultimo ambito rientrano anche i 12,5 miliardi sborsati per l’acquisizione di Motorola Mobility, che Google non ha ancora di dimostrato di poter far fruttare in tempi brevi. Intanto la Rete accoglie la notizia del “leak” sulla trimestrale a modo suo, con il proliferare di meme che hanno come protagonista proprio l’inizio del comunicato stampa diffuso in anticipo: “Pending Larry qoute”.

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