Dell’indicizzazione di alcuni servizi come TripAdvisor e Yelp su Google si è già parlato in più occasioni, anche in relazione alle indagini condotte dall’antitrust europea sull’operato del motore di ricerca. La questione torna in questi giorni a tenere banco, in seguito alla condivisione di un tweet dai toni chiaramente polemici nei confronti di bigG, firmato proprio dal CEO di TripAdvisor, Stephen Kaufer.
Il post fa riferimento alla posizione assegnata all’interno delle SERP (pagine dei risultati) ai link che portano verso le pagine del sito di comparazione prezzi, ritenuta eccessivamente penalizzante anche nel caso in cui nella query ne venga esplicitamente specificato il nome. Per fare un esempio concreto, la ricerca “tripadvisor hilton” su dispositivi mobile dovrebbe presumibilmente mettere in evidenza le offerte relative agli hotel Hilton su TripAdvisor, ma così non è. In cima si trova il box contenente le informazioni estrapolate dal database di Google Maps, con accesso rapido alle indicazioni stradali, alle recensioni degli utenti e alla prenotazione di una camera tramite i servizi sponsorizzati.
Andiamo, Google. Cercando “tripadvisor hilton” il link verso tripadvisor è talmente in basso da non poter essere visto.
Gimme a break, @google. Search for "tripadvisor hilton" puts the tripadvisor link so far down you can't see it. https://t.co/fy1yO7ukDq
— stephen kaufer (@kaufer) November 22, 2015
Una portavoce del gruppo di Mountain View ha rilasciato una dichiarazione in merito, attraverso le pagine del sito Re/code, spiegando che il comportamento anomalo è da ricondurre ad un bug che sarà risolto nel minor tempo possibile.
Il problema citato è causato da un recente aggiornamento del codice, sul quale stiamo lavorando per trovare rapidamente una soluzione.
Sulla questione è intervenuto anche il CEO e co-fondatore di Yelp, Jeremy Stoppelman, rispondendo al tweet di Kaufer e affermando senza troppi giri di parole che “questo è un modello di comportamento di Google”. L’esempio mostrato nell’immagine allegata è relativo alla query “yelp ozumo”
Non ci sono limiti a dove Google potrà arrivare, ingannando i consumatori quando effettuano una ricerca per Yelp o TripAdvisor. Tutti ne escono perdenti.
.@kaufer no limit to how far @google will go, tricking consumers when they ask for Yelp or Trip. Everybody loses. pic.twitter.com/Ft6Epniws4
— Jeremy Stoppelman (@jeremys) November 22, 2015