Google TV non ha rappresentato la rivoluzione auspicata dal gruppo di Mountain View. Il progetto non può essere definito un vero e proprio fallimento, ma è innegabile che gli obiettivi posti inizialmente da bigG non siano stati raggiunti. Le cause sono da ricercare sia in una distribuzione che ancora oggi non ha raggiunto tutti i territori che in un supporto non propriamente esteso da parte dei produttori di terze parti. È anche per questi motivi che il brand potrebbe presto essere pensionato.
Sarà però solo il nome a cambiare, con il motore di ricerca che potrebbe già aver scelto il sostituto: Android TV. Dopotutto la piattaforma mobile è da sempre alla base del suo funzionamento, in una forma ottimizzata per l’interazione tramite telecomando. A parlarne è la redazione del sito GigaOM, che dichiara di aver ricevuto la soffiata direttamente da una delle aziende che negli ultimi anni si sono occupate di realizzare dispositivi con questa tecnologia. Un’ipotesi avvalorata anche dalle recenti mosse di Sony, che ha presentato i nuovi modelli di televisori Bravia equipaggiati con le funzionalità della piattaforma, senza però fare riferimento esplicito all’appellativo “Google TV”.
A spingere bigG verso una scelta di questo tipo potrebbe aver contribuito anche il lancio di Chromecast, dongle HDMI da connettere alla TV per la condivisione dei contenuti multimediali solitamente riprodotti su smartphone, tablet, computer desktop e laptop. Uno dei vantaggi derivanti dall’operazione di rebranding potrebbe essere legato al rilascio di aggiornamenti costanti per i dispositivi. Oggigiorno l’ultima versione del sistema operativo pubblicata è Android 4.3 Jelly Bean (con Android 4.4 KitKat ormai alle porte), ma le Google TV sono ancora ferme ad una versione personalizzata di Android 3.2 Honeycomb. Il gruppo ovviamente non conferma né smentisce i rumor che trapelano sul Web. Se ne potrebbe sapere di più già dalla prossima settimana, durante l’evento in cui dovrebbe essere presentato lo smartphone Nexus 5.