Google e uBreakiFix insieme per riparare i Pixel

Partnership siglata tra Google e uBreakiFix per la sostituzione di componenti sui Pixel negli USA e in Canada: display, batteria e porta di ricarica.
Google e uBreakiFix insieme per riparare i Pixel
Partnership siglata tra Google e uBreakiFix per la sostituzione di componenti sui Pixel negli USA e in Canada: display, batteria e porta di ricarica.

A tutti, purtroppo, è accaduto di vedere il proprio smartphone schiantarsi al suolo, magari dopo averlo impugnato con troppa poca attenzione. La conseguenza, nel migliore dei casi, è uno spavento. Capita invece a volte che l’impatto finisca per mandare in frantumi il vetro che ricopre il display, rendendo di fatto il dispositivo inutilizzabile (o quasi). Potrebbe succedere anche con i nuovi Google Pixel.

Il gruppo di Mountain View lo sa bene e, per rendere il processo di riparazione meno traumatico (solitamente richiede la spedizione del device al produttore e una lunga attesa), ha siglato una partnership con la catena uBreakiFix che assicura la riconsegna dello smartphone in 24 ore. Sfortunatamente, l’iniziativa riguarda solo gli Stati Uniti e il Canada, paesi in cui sono presenti i 250 punti di assistenza del marchio. Gli utenti che dovessero averne bisogno possono ottenere la sostituzione dello schermo di Pixel a 129 dollari (circa 118 euro al cambio attuale) e di Pixel XL a 149 dollari (137 euro). La sostituzione di batteria o porta di ricarica costa invece 79 dollari (73 euro). Queste le parole del fondatore Justin Wetherill.

Ci fa piacere poter offrire ai clienti Pixel con la stessa esperienza di qualità che ha già definito il nostro brand, con i servizi di riparazione e assistenza. Un dispositivo rotto non dovrebbe rovinare la giornata delle persone.

uBreakiFix è un’azienda relativamente giovane, creata nel 2009 da Justin Wetherill e dal socio David Reiff proprio per rispondere ad un’esigenza sempre più frequente in quel periodo: offrire la sostituzione dello schermo a coloro che sfortunatamente hanno assistito alla caduta del proprio telefono. Non augurando a nessuno di averne bisogno, l’iniziativa conferma comunque, per l’ennesima volta, la strategia di bigG relativa alla firma di accordi e partnership con realtà di terze parti per offrire prodotti (gli stessi Pixel sono realizzati da HTC) servizi ai propri clienti.

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