Tempo scaduto per l’IPO di Google, inizia ora la fase successiva. La nuova era del numero uno dei motori di ricerca inizia su un blog, ove già mesi or sono un concetto emerse chiaramente: Google non è una compagnia basata sulla ricerca, ed è dunque ora plausibile che, con il capitale proveniente dalla borsa, l’impero di Larry Page e Sergey Brin tenda a sconfinare in nuovi settori spostando così il baricentro del proprio core business.
La prima affascinante ipotesi è quella, già in piedi da tempo, di un browser griffato Google. La base di partenza potrebbe essere Mozilla, ed dall’unire i vantaggi dell’uno e dell’altro potrebbe scaturire una sinergia vincente in grado di lanciare il nuovo prodotto con un buon successo. Il sistema AdSense potrebbe reggere economicamente il tutto, andando a costituire un sistema di browser simile alla struttura di Opera. Portare la ricerca sul desktop, inoltre, è un obiettivo dichiarato già di Microsoft, ed in ciò Google potrebbe partire con qualche posizione di vantaggio.
L’ipotesi riemerge nelle ultime ore quando sul blog di Jason Kottke viene suggerita questa prospettiva, portando all’estremo le conseguenze e vedendo in Google un gigante in grado di fagocitare applicativi simili a office, Gmail, un sistema operativo e molto altro.
Tra le ipotesi dipinte sul futuro di Google si evidenzia anche quella dell’Instant Messenger. L’ottima congiuntura del settore e l’attrattività del marchio Google potrebbero infatti sposarsi con buona complementarità, portando un eventuale Google Messenger a diventare uno standard in grado di unire più piattaforme e più prodotti sotto un unico network.
L’ultima estrema ipotesi in circolazione è quella dell’avventura nel mercato degli Internet Service Provider. Il marchio Google potrebbe fare della propria attrattiva e della propria affidabilità un cavallo di troia in grado di sfondare ovunque, e l’importanza del settore ISP potrebbe un giorno entrare nelle mire del motore di ricerca.
Ipotesi, tutte ipotesi. Mentre l’idea del browser che porta sul desktop la ricerca sembra essere convincente ed assolutamente proponibile, altre sembrano frutto più di fantasia che di reale ipotesi di opportunità.