Google: un taglio ai lavoratori temporanei

Il clima di austerità che incombe sull'economia mondiale sembrerebbe aver costretto Google a tagliare i rapporti con un ingente numero numero di lavoratori temporanei. A rivelarlo, un documento recuperato da Associated Press
Google: un taglio ai lavoratori temporanei
Il clima di austerità che incombe sull'economia mondiale sembrerebbe aver costretto Google a tagliare i rapporti con un ingente numero numero di lavoratori temporanei. A rivelarlo, un documento recuperato da Associated Press

Neppure Google sembra essere immune alla crisi che imperversa sull’economia mondiale, costringendo il motore di ricerca a interrompere i contatti con un ingente numero numero di lavoratori temporanei. La notizia non arriva direttamente da Mountain View, ma è stata scovata tra le righe di un documento depositato presso la Securities and Exchange Commission giunto tra le mani di Associated Press.

Si tratta per la precisione di un piano programmatico edito dal motore di ricerca, al cui interno sono elencate alcune iniziative mirate a ridurre i costi di gestione della società. Si apprende così come i vertici di Google, nonostante intendano continuare a investire svariati miliardi di dollari in ricerca, sviluppo e nuove acquisizioni, abbiano deciso di dare un sostanziale taglio agli stipendi, tranciando i rapporti con un numero sostanzioso di lavoratori a contratto o part-time. Estrapolando dal documento ulteriori informazioni confidenziali, si scopre che Google si avvale di 24.000 dipendenti, inclusi 4.300 interni, lavoratori temporanei o a contratto. Ciò contrasta in modo palese con i 10.000 lavoratori a contratto dichiarati ad ottobre dal fondatore Sergey Brin.

Lo scorso novembre Google aveva annunciato una riduzione significativa dei lavoratori temporanei, ma non aveva rilasciato alcun dato ufficiale e le stime pubblicate parlavano di un numero che poteva variare tra le poche centinaia e 10.000. Il mistero tuttavia non viene svelato neppure dal nuovo documento: i 4.300 lavoratori temporanei menzionati rappresenterebbero infatti una parte dei 10.000 lavoratori a contratto citati da Brin, quindi non sarebbe corretto indicare il numero di persone licenziate con il valore che risulta dalla differenza tra le due cifre.

Nonostante le entrate della società continuino ad aumentare, è evidente un certo rallentamento nella crescita, causato da un diminuito utilizzo dei negozi online e di conseguenza da una minor richiesta di inserzioni pubblicitarie. Nonostante alcuni tagli strategici, Google intende tuttavia ancora destinare il 18% delle spese nella ricerca per i prossimi 2 anni; si tratta pressapoco sella stessa cifra stanziata negli ultimi 4 anni, pari a 2,7 miliardi di dollari.

La crisi dell’economia ha tuttavia coinvolto molte altre società ed è ben esemplificata da Microsoft, costretta e tagliare circa il 17% della sua forza lavoro in tutto il mondo, ovvero almeno 15.000 posti di lavoro. Anche Logitech prevede di lasciare a casa circa 500 dipendenti, mentre Nicholas Negroponte, a capo del progetto One Laptop per Child, ha comunicato la necessità di adottare alcuni provvedimenti per mantenere i conti in linea con le previsioni di budget: staff ridotto di circa il 50% e una sensibile riduzione dei salari.

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