L’obiettivo della Universal Stylus Initiative lo si evince già dal nome scelto per l’associazione: è quello che mira a rendere universali i pennini attivi impiegati per l’interazione con i dispositivi touchscreen, siano essi tablet, convertibili o di altro tipo. Un’iniziativa appoggiata da oggi anche da Google, 3M Touch Systems, Lattice Semiconductor, Maxeye Smart Technologies, MyScript e Tactual Labs.
Tra i membri già iscritti da tempo (in totale il numero è ora salito a più di 30) nel gruppo figurano invece nomi del calibro di Lenovo, Wacom, Dell, LG Displays, Intel e Sharp. Nel 2016 il gruppo ha pubblicato le specifiche USI 1.0 nelle quali viene descritto un protocollo non proprietario che i produttori hardware possono adottare al fine di rendere ogni pennino compatibile con tutti i display touchscreen in circolazione (e viceversa). I benefici sono ovviamente anzitutto rivolti all’utente finale, che così non si vede costretto ad acquistare e portare sempre con sé una periferica differente per ogni device in suo possesso.
La nascita di USI risale al 2015. Si tratta di una associazione non profit internazionale fondata con l’obiettivo di definire uno standard proposto a coloro che si occupano direttamente della progettazione e della commercializzazione dei dispositivi. L’ingresso di nuovi membri come nel caso di Google costituisce uno step importante nella giusta direzione. Queste le parole di Peter Mueller, presidente della Universal Stylus Initiative.
I nuovi membri di USI coprono un grande ventaglio di industrie e prodotti, su molteplici mercati rivolti sia al business che al consumer. Questo sano mix testimonia la versatilità delle specifiche USI 1.0, creando terreno fertile per innescare l’innovazione e puntare verso una solida crescita dell’ecosistema legato ai pennini attivi a livello mondiale.