Google Ventures, 200 milioni per le startup

Bill Maris, dirigente che si occupa del progetto Google Ventures, annuncia l'aumento dei fondi a disposizione delle startup.
Google Ventures, 200 milioni per le startup
Bill Maris, dirigente che si occupa del progetto Google Ventures, annuncia l'aumento dei fondi a disposizione delle startup.

Google Ventures, il progetto firmato dal colosso di Mountain View per finanziare idee innovative e startup pronte a prendere il volo nel mondo tecnologico, si espande grazie alla volontà da parte del gruppo di ampliare ulteriormente i propri investimenti: l’espansione avverrà sia in termini economici, con la cifra stabilita per la tornata annuale di finanziamenti che passa dai precedenti 100 agli attuali 200 milioni di dollari, sia logistici e tecnici, con nuovi uffici e nuovi personale al secondo piano del Googleplex.

Nei prossimi mesi potranno dunque essere in numero maggiore rispetto al passato le aziende che verranno finanziate dal gigante delle ricerche per poter iniziare la propria scalata forti di un’intuizione in grado di imprimere una svolta nel proprio settore. Per offrire alle nuove startup la possibilità di avere a disposizione quanto necessario, però, sarà necessario comprendere cosa potrà essere effettivamente utile a ciascuna di esse: a mettere in evidenza tale fattore è Bill Maris, uno dei dirigenti Google che si occupano del progetto Ventures, che nel corso di un’intervista ha sottolineato come una delle domande più frequenti sia quella relativa alle possibili esigenze da parte di ogni gruppo finanziato dalla società.

Oltre ai finanziamenti economici, infatti, il gruppo di Mountain View mette a disposizione risorse materiali di vario genere: ad Adimab, ad esempio, è stato fornito l’accesso ad un ramo dell’infrastruttura cloud del gruppo, così da poter utilizzare la potenza di calcolo dei server Google per portare avanti le ricerche nel campo medico. In altri casi, continua Maris, viene fornito supporto nell’assunzione di nuovi personale oppure vengono messe a disposizione risorse umane proprie del colosso delle ricerche per suggerimenti e consulenze. Fine ultimo di Google non è però quello di sfruttare le tecnologie realizzate dalle startup finanziate, bensì quello di supportare il progresso tecnologico in ogni suo aspetto, con i fondatori del gruppo memori dei propri inizi all’interno di un garage, senza tuttavia tralasciare la possibilità di ottenere profitti dal punto di vista economico.

Nessuna pressione viene esercitata nei confronti dei gruppi finanziati, né dal punto di vista del ritorno economico né tanto meno da quello dei risultati sul campo: ogni azienda viene lasciata libera di operare, attingendo a piene mani dai capitali e dalle risorse messe a disposizione da Google. Per quanto riguarda i piani futuri, invece, Maris vede nel cloud e nel mobile due settori di assoluta importanza, coinvolgendo un numero crescente di utenti e potendo esprimere ancora tutte le proprie potenzialità, senza tuttavia dimenticare il campo della sicurezza. Ma non è solo la sfera informatica ad interessare il gruppo di Mountain View: settori quali la medicina, la biologia, la fisica ed altri rami della scienza rappresentano settori nei quali è necessario portar avanti nuovi programmi di ricerca per risolvere problemi su larga scala per i quali non vengono investiti sufficienti fondi.

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