Apple ha scelto di abbandonare Google Maps con il rilascio del sistema operativo iOS 6, puntando sull’applicazione Mappe criticata da più parti a causa della presenza di alcuni grossolani errori. Per quanto riguarda invece il motore di ricerca, la mela morsicata continua a utilizzare Google. Un’esclusiva che ovviamente ha un prezzo: stando agli analisti di Morgan Stanley circa un miliardo di dollari ogni anno.
Una cifra di certo non trascurabile, anche se le casse dei gruppi coinvolti godono di ottima salute. La partnership porta vantaggi a entrambe le società: Apple può offrire ai suoi utenti un ottimo servizio per trovare risorse, informazioni e contenuti online guadagnando, mentre bigG beneficia della diffusione di iPhone e iPad per confermare la leadership nel settore e mostrare le proprie inserzioni pubblicitarie. In un certo senso, dunque, è possibile affermare che Google si stia affidando ai device di Cupertino per il proprio business: dal 2008 al 2011 circa l’80% degli introiti derivanti dall’advertising mobile è stato generato dai prodotti iOS.
Le cose potrebbero ovviamente cambiare in futuro, o forse lo stanno già facendo. Nell’ultimo biennio Android ha rafforzato la sua presenza soprattutto in ambito smartphone, guadagnando la fetta più grande di market share grazie al lancio di funzionalità inedite e dispositivi molto apprezzati dagli utenti. Un processo che sembra essersi innescato anche nel settore tablet, che vede però ancora iPad dominare nelle statistiche di vendita.
Tornando alla stretta di mano tra le due realtà, va precisato che si tratta di una stima degli analisti, non confermata in via ufficiale. Nonostante l’accesa rivalità, la partnership fa emergere un fatto messo in ombra troppo frequentemente: Google e Apple hanno core business sostanzialmente differenti, anche se destinati inevitabilmente a entrare in contatto in un’epoca dove il mondo online e quello dei dispositivi mobile convivono in modo quasi simbiotico.