La notizia non può che essere scomposta in due macrosezioni: eBay e Google sono pronti ad incrociare le armi e da entrambe le parti sono attesi movimenti competitivi importanti con una data ufficiale già comunicata: 28 Giugno, il giorno in cui sembra iniziare la resa dei conti di quella che non più tardi di pochi giorni fa abbiamo definito “coopetition“. Il divenire cronologico della situazione venuta a crearsi è poco importante: entrambi i poli erano pronti all’attacco ed alla prima scintilla ecco sfoderate le armi del contendere: eBay AdContext e GBuy.
Il contesto è quello di una situazione di mercato in cui sia Google che AdSense vivono un rapporto di interdipendenza a metà tra l’amore e l’odio, la profittabilità e il danno, la competizione e la cooperazione. Ambiti diversi, stessa gamma di colori nel logo, ora l’incontro/scontro: nei giorni in cui la controparte lancia un deciso assalto ad AdSense, Google ha preparato il proprio (a lungo sussurrato) GBuy.
Google GBuy vs PayPal
Secondo Forbes il 28 Giugno sarà il giorno in cui vedrà ufficialmente la luce GBuy, il servizio che Google ha predisposto in concorrenza al PayPal di eBay. Il tutto si annuncia come «rivoluzionario» in quanto sarà integrato con le funzioni del motore di ricerca offrendo un importante vantaggio ai siti affiliati. Il tutto, infatti, consterà in un servizio in grado di monitorare le transazioni offrendo così un importante giudizio di garanzia ai negozi che nel tempo son riusciti a meritarsi tale attestato. Tale indicazione sul motore potrà apportare ai siti certificati una maggior mole di traffico offrendo dunque maggiori opportunità di vendita e di guadagno.
Se al momento GBuy dovrebbe ignorare ogni tipo di transazione economica, tale approdo dovrebbe essere semplicemente differito nel tempo: il sistema di pagamento (Google Checkout?) sarebbe infatti ideato per una integrazione piena con il market GBuy rendendo così per Google possibile un introito sulle vendite promosse. Siccome tale introito potrebbe attestarsi su un 1.5-2%, per l’utenza la cosa implicherebbe costi minori rispetto a quanto richiesto ad oggi da PayPal (circa 1 punto percentuale in più). Secondo Forbes tale vantaggio non dovrebbe significare granchè nel breve periodo, ma sul lungo termine piccole discriminanti potrebbero voler dire molto.
Per Google l’avventura GBuy potrebbe significare molto in quanto, se il motore di ricerca rimane sempre e comunque il centro di ogni attività, il core business si estende e soprattutto aumenta l’origine degli introiti (offrendo maggiori garanzie su un valore dello stock che al di sopra dei 400$ per azione ha sempre vissuto finora fibrillazioni controproducenti).
Così come per eBay, anche per Google la giornata a Wall Street sarà particolarmente interessante. E’ al momento difficile interpretare il braccio di ferro tra i due gruppi, ma soprattutto non è chiaro come e se la “coopetition” potrà perpetrarsi nel tempo. Il 28 Giugno molti dubbi potrebbero trovare risoluzione nei dettagli che proverranno da entrambe le presentazioni ed il Pay-per-Call potrebbe essere il nucleo attorno a cui sviluppare un nuovo interessante campo di applicazione promozionale.