Tutte le grandi realtà della Silicon Valley e più in generale i colossi che operano nell’ambito hi-tech stanno investendo in tecnologie legate al quantum computing: Microsoft è al lavoro su un sistema a qubit topologici, IBM sta studiando la sua offerta commerciale, Intel ha realizzato un chip pensato ad hoc per questo tipo di applicazioni e Google ha siglato ormai qualche anno fa una partnership con la NASA.
L’obiettivo è quello di fornire soluzioni evolute in grado di poter entrare in azione nei settori più disparati, compreso quello delle quattro ruote. Lo dimostra la stretta di mano tra il gruppo di Mountain View e Volkswagen, che mira proprio a sfruttare la potenza di calcolo dei computer quantistici e la versatilità dell’intelligenza artificiale per migliorare l’efficienza e l’autonomia delle batterie presenti a bordo delle auto elettriche. Un altro obiettivo dichiarato è quello di studiare metodi e soluzioni in grado di ottimizzare il traffico, gestendo in modo intelligente il flusso dei veicoli, puntando così a una nuova era della mobilità, più sostenibile e intelligente.
L’annuncio della partnership è arrivato in occasione dell’evento Web Summit in corso a Lisbona. La collaborazione vedrà impegnati specialisti dell’automaker tedesco nei laboratori di Monaco e San Francisco. Queste le parole di Martin Hofmann, Chief Information Officer di Volkswagen.
La tecnologia di quantum computing spalanca le porte a nuove dimensioni e rappresenta la strada più rapida per evoluzioni che puntano al futuro. In Volkswagen vogliano essere i primi a integrare il quantum computing nei nostri processi aziendali, non appena la tecnologia sarà disponibile a livello commerciale. Grazie alla nostra collaborazione con Google abbiamo compiuto un passo importante verso questo obiettivo.