Una minaccia, tanto abbozzata quanto concreta, grava sull’impero di Google. E la minaccia arriva dal suo stesso nome. Il termine “Google”, infatti, deriva dal termine “Googol”, ovvero indicazione matematica che va ad identificare il numero più alto immaginabile prima dell’infinito. E l’autore del termine originario non è né Larry Page, né Sergey Brin, ma piuttosto tale Edward Kasner.
Edward Kasner (1878-1955) ha definito il Googol presso la Columbia University per scopi propri della teoria matematica, e con il proprio lavoro (non privo di sfumature umanistiche) è riuscito così a identificare per definizione il limite numerico dell’immaginazione umana più prossimo all’infinito. Google ha poi liberamente interpretato tale termine «non ponendo alcun riferimento al lavoro di Kasner» ma speculando semplicemente sul nome che ha egli inventato all’interno del suo «Mathematics and the Imagination» datato 1940.
Questa l’opinione del nipote di Kasner, Peri Fleisher, il quale oggi intende procedere anche per vie legali per far rispettare il lavoro portato avanti dal proprio predecessore.
Fleisher comunica di aver già contattato i vertici del team Google, ma di aver mai ricevuto risposta alcuna. Egli chiarisce dunque così la propria posizione circa l’aspettativa di una ricompensa per il lavoro dell’avo: «legalmente è una questione tutta da esplorare. Eticamente sì. Vedo molta ipocrisia in tutto ciò».
L’ipotesi di un percorso legale sembra dunque confutato dalle stesse accuse rivolte a Google, ma la punzecchiatura va a innestarsi proprio su quel substrato etico che Larry Page ha inteso rendere manifesto nella lettera di presentazione del motore di ricerca a Wall Street.