Grossi problemi in vista per il marchio GoPro. I minuti successivi all’ultima chiusura della borsa di New York hanno infatti visto un tracollo improvviso delle azioni (-24% in una sola seduta) a seguito delle notizie provenienti dalle proiezioni preliminari alla trimestrale di cassa del gruppo. Non basta un brand ormai del tutto iconico, né il successo ottenuto dai prodotti lanciati su di un mercato che il marchio GoPro ha inventato di proprio pugno: la sostenibilità del business è ciò che può garantire i successi di lungo periodo e su questo fronte l’azienda sembra aver sbagliato i calcoli.
Due i fattori determinanti che hanno schiacciato al ribasso il valore del team GoPro sul mercato azionario. In primis vi sono le proiezioni di fatturato per il trimestre in corso, ferme a 435 milioni di dollari (contro gli oltre 500 previsti) a causa di vendite al di sotto di quanto auspicato soprattutto nella prima parte del periodo in esame. In secondo luogo v’è il taglio improvviso del 7% del personale (oggi equivalente a 1500 unità), elemento necessario che sembra però avere un brutto impatto nella percezione degli azionisti: un colpo inatteso, un modo per evidenziare l’insostenibilità dell’attuale organizzazione e un taglio alle ambizioni per i mesi a venire.
[nggvideo id=481003]
Le azioni GoPro valevano oltre 60 dollari lo scorso mese di agosto, hanno chiuso a 14.61 l’ultima seduta a Wall Street ed hanno toccato -24.57% nelle contrattazioni after-hour. La soglia dei 10 dollari appare ormai molto vicina per un gruppo che alla fine del 2014, prima ancora dell’uscita di alcuni dei migliori prodotti dell’azienda, valeva sul mercato azionario oltre 80 dollari.
In cassa rimangono ora circa 475 milioni di dollari, cifra sulla quale bisognerà far leva per dare chiari segnali di rilancio. In caso contrario la situazione potrebbe farsi complessa, vincolando le possibilità di sviluppo di nuovi prodotti o le velleità su nuovi ambiti di mercato. Se ne riparlerà il 3 febbraio, quando il gruppo GoPro ha convocato una nuova conferenza con analisti e investitori per discutere i dati trimestrali e lo stato di salute dell’azienda.