Il Governo italiano accelera sulla realizzazione del cloud nazionale, il progetto per la creazione di un polo strategico sul quale far confluire tutti i dati della pubblica amministrazione. La gara per designare il gestore della nuova struttura, come più volte annunciato dall’On. Vittorio Colao, partirebbe a luglio. Ma non è tutto: intervenendo al Festival dell’Economia di Trento, il Ministro per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale ha anche dichiarato l’intenzione di fornire servizi a banda larga nelle scuole e nelle strutture sanitarie entro i prossimi sei anni.
Il nostro obiettivo è che nel 2027 qualunque casa, scuola o infrastruttura sanitaria sia connessa a banda alta. Per avere quello che serve nella maniera più efficiente possibile. Immagino che la maggioranza sarà collegato a fibra mentre un’altra parte si farà con il 5G che per allora funzionerà molto bene.
Nel primo caso, il Ministro Colao ha evidenziato che “abbiamo bisogno di cloud più sicuri perché i dati sensibili dei cittadini e quelli meno sensibili siano tenuti in sicurezza”. In tal senso l’opera dovrebbe coinvolgere più soggetti, tra i quali TIM, Leonardo, fresco di acquisizione di Alea, e Fastweb, che ha annunciato proprio in questi giorni l’apertura di un data center, più probabilmente alcuni soggetti pubblici, magari attraverso la creazione di una newco.
Banda larga in scuole e ospedali
Nel caso di scuole e strutture socio-sanitarie, l’integrazione o il miglioramento (dove disponibile già) dei servizi a banda larga servirà a potenziare e migliorare sistemi di studio, lavoro e competenze. In ambito medico, soprattutto, l’idea è sviluppare un Ecosistema Digitale Salute a livello nazionale, che connetta tutti gli attori della filiera e renda disponibili tutti i dati sanitari del paziente agli operatori autorizzati.
Questo per permettere una cura integrata a casa, presso strutture sanitarie pubbliche/private e in ospedale, attraverso personalizzazione, monitoraggio ed interventi più efficienti. Tutte misure messe nero su bianco già da tempo nel documento “Iniziative per il rilancio Italia 2020-2022”, che considera Digitalizzazione e innovazione il primo dei tre “assi di rafforzamento” per la trasformazione del Paese, seguito da Rivoluzione verde e Parità di genere e inclusione.