Continua con grande sfarzo la campagna di sensibilizzazione contro il download di musica illegale. L’incipit alla campagna è stato dato con il Superbowl dove Apple e Pepsi hanno regalato musica da scaricare su iTunes in virtù dei comuni interessi in ballo: ogni file scaricato da iTunes è un introito sia per Apple che per le major, dunque l’interesse a smorzare il fenomeno della musica illegale è ampiamente condiviso.
Il secondo appuntamento, sull’onda di un progetto disegnato soprattutto su quel pubblico giovanile grande fruitore sia della Rete che di musica, è stato identificato nei Grammy Award 2004. L’evento, una sorta di Oscar della musica, raccoglie grandi star e grandi audience, denotando così forti capacità pervasive per gli stacchi promozionali. Uno di questi è stato riservato ad un ragazzo che, una volta scaricata una canzone illegalmente, determina la chiusura di un locale: la responsabilità dei danni al mondo della musica vengono così riversati interamente su chi si rende responsabile della fruizione di musica illegale.
Una promozione meno diretta ma egualmente funzionale è il premio riservato ai big vincitori: al cospicuo malloppo di oltre 10.000 dollari, infatti, si aggiunge un simbolico iPod, emblema Apple della musica legale. Il sito ufficiale dei Grammy Award 2004, in aggiunta, riporta in grande risalto la notizia della denuncia dei 532 utenti accusati di file-sharing. Un colpo al cerchio e uno alla botte, insomma, per un mondo musicale che tenta di stringere sempre di più il cerchio attorno alla musica “free”.
Dalla parte dell’accusa l’intero Star System, ma al momento il braccio di ferro continua a vibrare in un prolungato equilibrio fatto di alti e bassi, sentenze e statistiche, promozioni e atti dimostrativi.