Durante il convegno Green ICT, tenutosi a Milano il 5 giugno nella sede di Assolombarda, è stata fatta l’interessante osservazione che con il Green ICT non solo si può fare del bene al nostro affaticato pianeta, ma è possibile fare anche soldi.
E’ noto a tutti che usare lampadine a basso consumo energetico anzichè quelle ad incandescenza è un bene per il nostro portafoglio, oltre che per il pianeta. Questo approccio è però ancora molto lontano dall’essere adottato nelle imprese.
In realtà persino una PMI, nella quale non ci sono datacenter da ottimizzare, può beneficiare molto da una corretta applicazione di politiche Green ICT. Innanzitutto tagliare gli sprechi, quali macchine e monitor accesi anche se non utilizzati, stampe inutili, luci, ecc. porta ad un semplice ed immediato risparmio.
In secondo luogo il Green ICT può rappresentare per una PMI un vero e proprio vantaggio competitivo capace di differenziare la società dalla concorrenza. Fare imprenditoria in modo etico e responsabile provoca un ottimo ritorno di immagine, che se valorizzato con strategie accorte nei social media può innescare un passaparola positivo.
Una PMI che opera nell’ICT può addirittura fare del Green ICT un servizio da vendere ai propri clienti, quindi non solo operare su sé stessa il cambiamento positivo, ma diffonderlo ad altre società ottenendo così maggiori vantaggi per il pianeta e aumentando il fatturato.
Per le società che volessero iniziare ad adottare comportamenti virtuosi ad impatto zero sul pianeta, segnalo l’ottimo servizio offerto da LifeGate che consente di azzerare il proprio impatto sull’ambiente, piantando alberi in quantità sufficiente a bilanciare la CO2 emessa.