Nonostante si va sempre più a una graduale quanto logica sua “eliminazione”, il Green Pass è un documento che tutt’ora serve per accedere a molte attività. Ecco perché, considerando il buon numero di cittadini italiani che non si fida del vaccino da Covid-19, necessario per ottenere il certificato, il mercato nero continua a fare affari vendendone copie non autentiche. E’ di oggi la notizia di un maxi blitz in tutta Italia della polizia contro un’organizzazione criminale specializzata nel commercio in rete di false certificazioni in grado di superare i normali controlli di verifica.
Green Pass falsi, indagati anche dei minori
Servivano circa 300 euro per un falso Green Pass acquistato in rete, attraverso diversi canali Telegram, con la possibilità addirittura di ottenere degli sconti se ne venivano comprati più di uno da una singola persona, per gli amici o la famiglia. E’ quanto emerso dalle indagini che la polizia di Termini Imerese ha condotto per settimane e che hanno portato questa mattina a una serie di perquisizioni, fermi e sequestri in tutto il Paese, da nord a sud.
Al momento venticinque le persone indagate in possesso della falsa certificazione verde, tra questi due gestori di un panificio, un ristoratore, un dipendente comunale, un appartenente alle forze dell’ordine e alcuni minori.
A loro i genitori avevano acquistato dei Green Pass fasulli per evitare di sottoporli al vaccino. Le perquisizioni, in ambito nazionale, hanno consentito di sequestrare decine di copie cartacee e oltre trenta dispositivi informatici al cui interno erano conservati dei certificati in formato digitale, in quindici province italiane. Tra queste, Roma, Cremona, Aosta, Lucca, Caltanissetta, Agrigento, Palermo, Bologna, Olbia, Bari, Venezia, Treviso e Mantova. Le indagini sono ancora in corso, e sono previste ulteriori perquisizioni. Nel frattempo, il Ministero della Salute ha già annunciato che provvederà a disabilitare i falsi green pass individuati.