Green Pass falsi in vendita su Telegram

I finti Green Pass sono in vendita a 100 euro su Telegram, e resi attivi in 48/72 ore fornendo solo tessera sanitaria e documento d'identità.
Green Pass falsi in vendita su Telegram
I finti Green Pass sono in vendita a 100 euro su Telegram, e resi attivi in 48/72 ore fornendo solo tessera sanitaria e documento d'identità.

Centinaia di Green Pass falsi sono stati messi in vendita su un canale Telegram che conta già più di 14mila iscritti, alla “modica” cifra di 100 euro (in versione digitale, mentre su carta il prezzo sale a 120 euro). Sul noto social, infatti, un non meglio identificato gruppo criminale promette di attivare certificati verdi in 48/72 ore, senza bisogno ovviamente di sottoporsi a tampone o vaccino, ma semplicemente fornendo loro copia autentica della tessera sanitaria e del documento d’identità del richiedente.

“I nostri Green Pass”, assicurano i criminali, “sono documenti regolarmente rilasciati dal sistema sanitario europeo e sono pertanto documenti reali. Non sono documenti editati! Al fronte di qualsiasi controllo risulterà perfettamente valido! Sui documenti sono presenti i QR Code regolarmente attivi e funzionanti”.

Dai vaccini ai falsi Green Pass: un mercato i crescita

Come riportato da Il Messaggero, non è chiaro se poi il “materiale” messo in vendita esista per davvero e venga quindi realmente recapitato a coloro che pagano e portano avanti l’acquisto, anche se gli amministratori del canale di vendita assicurano, si fa per dire, che hanno già venduto e spedito 1.200 falsi Green Pass in tutta Italia. Non è la prima volta che Telegram viene utilizzato da cybercriminali per vendere falsi certificati medici o addirittura vaccini.

Già nei primi giorni di questo mese di luglio il Nucleo speciale tutela privacy e frodi tecnologiche della Guardia di Finanza aveva sequestrato dieci canali Telegram tramite i quali venivano commercializzati vaccini e Green Pass, e ai quali si erano già registrati migliaia di utenti. All’interno delle chat si trovavano dei link che rinviavano ad account anonimi su specifici spazi nel dark web. Attraverso essi era poi possibile contattare i venditori e procedere direttamente all’acquisto, come in un normale sito di e-commerce.

Il pagamento doveva essere effettuato in criptovalute e agli acquirenti venivano offerti perfino dei pacchetti “tutto incluso” con garanzia di anonimato, tracciabilità della spedizione, imballaggio e, nel caso di vaccini, certificazione di avvenuta somministrazione del vaccino. Un funzionamento analogo a quello di quest’ultima truffa, dove l’unica differenza sostanziale consiste nel fatto che i falsi Green Pass possono essere pagati perfino con Bitcoin o buoni Zalando, Amazon e Playsafecard. Le Forze dell’Ordine pare siano comunque riusciti a bloccare la vendita, e continuano le indagini per risalire in tempi brevi ai nomi delle persone coinvolte in queste ennesima truffa.

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