Greenpeace: i prodotti elettronici più verdi

L'industria dell'elettronica sforna oggi prodotti decisamente più rispettosi dell'ambiente rispetto al passato, nonostante ci siano ancora ampi margini di miglioramento. Lo dichiara Greenpeace dopo aver valutato 15 importanti aziende del settore
Greenpeace: i prodotti elettronici più verdi
L'industria dell'elettronica sforna oggi prodotti decisamente più rispettosi dell'ambiente rispetto al passato, nonostante ci siano ancora ampi margini di miglioramento. Lo dichiara Greenpeace dopo aver valutato 15 importanti aziende del settore

Anche quest’anno Greenpeace si è lanciata alla ricerca del prodotto elettronico più verde, passando al setaccio i beni prodotti da 15 importanti aziende del settore tramite il cosiddetto Green Electronic Survey. Il quadro che è venuto a delinearsi mostra chiaramente come il rispetto per l’ambiente faccia oramai parte delle preoccupazioni delle grandi aziende, anche se la corsa a prodotti veramente verdi appare ancora agli inizi, lasciando aperti ampi margini di miglioramento.

Compito delle compagnie, presentare i 50 nuovi prodotti considerati maggiormente amici dell’ambiente e compresi nelle seguenti categorie: telefoni mobili e smartphone, televisori, monitor , computer notebook/desktop e console di videogiochi. I gadget elettronici sono stati successivamente posti sotto esame al fine di rintracciare l’eventuale presenza di agenti chimici pericolosi, testare la loro efficienza, il livello di innovazione e la loro capacità di essere in sintonia con l’ambiente, rispettando ad esempio le direttive per un corretto riciclaggio. Il verdetto è stato fortunatamente incoraggiante: crescono sempre più i produttori che utilizzano plastica riciclata nei loro monitor o TV, e che decidono di definire programmi volontari di ritiro e riciclo dei prodotti in disuso, senza dimenticare come ad esempio la tecnologia LED utilizzata nei moderni display abbia permesso un significativo risparmio energetico e l’abbandono del mercurio come materiale di produzione. «Si sono compiuti dei progressi», ha dichiarato Casey Harrell, Greenpeace International toxics campaigner, «le compagnie hanno capito cosa vuol dire essere verdi e quanto ne abbiano bisogno. Ci stiamo muovendo nella giusta direzione».

Tra i grandi assenti, ovvero tra coloro che si sono rifiutati di far sottoporre i loro prodotti ai test, appare il nome di Apple, seguito da Asus, Microsoft, Nintendo, Palm e Philips. A quanto pare, a Cupertino non si sembra gradire molto la metodologia di lavoro di Greenpeace, preferendo prendere autonomamente l’iniziativa in materia di ecologia senza sottoporre il lavoro compiuto ad organi esterni. Anche Nintendo, conclamato fanalino di coda nella classifica dell’organizzazione sulle aziende più verdi, non sembra intenzionata a rilasciare dettagli ad enti esterni, sostenendo di essere stata penalizzata proprio per tale motivo; inoltre, i prodotti realizzati sarebbero classificati come giocattoli e quindi costretti a soddisfare tutti i requisiti (più stringenti) inerenti a tale tipologia di prodotti.

Curiosamente, tra le aziende che si trovano della zona rossa del radar di Greenpeace, è proprio Lenovo a presentare il prodotto giudicato più verde, ovvero il monitor da 24 pollici L2440x, che ha ottenuto un punteggio di 6,9/10. Tra gli altri prodotti leader nelle diverse categorie, si sono distinti: televisore Sharp LC-52GX5 (5.92), cellulare Samsung F268 (5.45), smartphone Nokia 6210 (5.2), laptop HP Elitebook 2530P (5.48) e il Lenovo ThinkCentre M58 Desktop (5.88).

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