Sono principalmente due le cose che GreenPeace richiede ai grandi gruppi del mondo dell’elettronica:
- «Eliminare le sostanze pericolose dai propri prodotti, fra cui tutti i ritardanti di fiamma bromurati, la plastica in PVC, gli ftalati, il berillio – incluso leghe e composti, e antimonio – incluso composti a base di antimonio»;
- «Adottare il principio di responsabilità del produttore, che richiede all’azienda la gestione finanziaria dei rifiuti elettronici e quindi l’onere del produttore di ritirare e riciclare i prodotti in disuso in tutti i paesi dove sono sul mercato».
A distanza di tre mesi dall’ultimo report, la nuova Eco-guida è stata pubblicata con i risultati dei rilievi effettuati nel corso dell’ultimo trimestre.
La classifica GreenPeace è guidata da Nokia e Sony Ericcson «per aver messo al bando sostanze altamente nocive come PVC e ritardanti di fiamma a base di bromo, antimonio, berillio e ftalati». Al terzo posto si posizionano a parimerito HP e Philips (premiata per l’iniziativa Econova TV: «il primo televisore prodotto dall’azienda senza PVC né ritardanti di fiamma a base di bromo»). Il fondo della classifica è invece contraddistinto dalla presenza della triade Nintendo, Microsoft e Toshiba.
Nokia, spiega di aver conquistato i favori dell’Eco-guida grazie ad importanti innovazioni tanto sui materiali quanto sulle procedure, agendo su ogni singolo passaggio del processo produttivo/distributivo:
- Materiali: l’eliminazione, già nel 2006, da tutti i dispositivi dei composti bromurati e clorurati e del triossido di antimonio e oggi oltre 40 nuovi dispositivi Nokia sono completamente privi di tutte queste sostanze. Tutti i materiali utilizzati nei telefoni possono essere riutilizzati per realizzarne di nuovi: nulla va perduto;
- Dispaly OLED: i nuovi dispositivi con display OLED garantiscono la stessa luminosità degli schermi tradizionali ma con un consumo energetico inferiore. Inoltre dispongono di una funzione per il risparmio energetico e di sensori che rilevano la luce ambientale e regolano la luminosità del display per ottimizzare il consumo di energia in ambienti scuri;
- Caricabatteria a basso consumo energetico: riduce il consumo di energia di circa l’80% in modalità no-load, riduzione che raggiunge il 95% per i caricatori più efficienti;
- Avvisi acustici: avvisano quando la batteria è carica così da poter staccare il caricatore e non sprecare energia;
- Imballaggi: l’introduzione di packaging compatti ha ridotto l’uso di carta di 100.000 tonnellate. Questo ha dimezzato i mezzi sulle strade e ha portato ad un risparmio di circa 500 milioni di euro in soli due anni.
Sono molti, invece, i gruppi a compiere un grave passo indietro nella classifica scaturita dalle regole imposte dalla Eco-guida: «Purtroppo non tutte le aziende hanno assunto politiche eco-sostenibili. LGE, Samsung, Dell e Lenovo hanno disatteso gli impegni presi in passato e per questo sono scese in classifica. Netto dietrofront anche per Toshiba, che avrebbe dovuto ripulire la propria catena di produzione entro il 1 aprile 2010 e non l’ha fatto. Toshiba inoltre non si è preoccupata di informare i propri clienti e tantomeno Greenpeace, né ha identificato una nuova scadenza per raggiungere l’obiettivo».
La bocciatura più clamorosa è per Nintendo, ancora una volta maglia nera del gruppo dei 18 big con votazione pari a 1,8/10: «Nintendo rimane all’ultimo posto con lo stesso punteggio dell’edizione precedente, ottenuto per lo più sul piano chimico. Ha adottato il principio di precauzione sulla gestione delle sostanze pericolose e pubblicato i suoi standard in merito. L’azienda ha messo in commercio console con fili interni privi di PVC, ma non ha identificato una scadenza entro cui eliminare questa plastica pericolosa. Continua a non ottenere alcun punteggio sulla gestione dei propri rifiuti, anche se fornisce informazioni sul programma di recupero dei prodotti a fine vita in Canada e negli Stati Uniti. Nintendo acquista punti sul piano clima-energia. L’adattatore per Nintendo DSi è conforme ai requisiti Energy Star e l’azienda fornisce informazioni sulle proprie emissioni di gas serra. Nonostante il suo teorico sostegno alla riduzione di gas serra, le emissioni di Nintendo stanno continuando ad aumentare ogni anno (+ 6% nel 2006; + 1,5% nel 2007)».