Tantissime serie televisive e Juventus, Milan, Inter. Un popolo di teledipendenti calciofili, si direbbe, guardando le statistiche delle pagine più lette su Wikipedia Italia, la quinta nel mondo per numero di voci, con 986.806 pagine al 10 dicembre 2012. Una statistica prodotta dall’ingegnere svedese Johan Gunnarsson come parte del progetto Wikitrends, che esalta le caratteristiche del flusso di massa e quindi anche del gusto di massa. Così, nulla di cui stupirsi se la voce più letta nel 2012 non è una pagina sull’anniversario della Costituzione, bensì sulla famosa serie tivù Grey’s Anatomy, che ha totalizzato la bellezza di due milioni e 592.423 visite.
Le statistiche aggregate in salsa web spesso possono ingenerare qualche delusione, ma è necessario comprendere che, dal punto di vista qualitativo, non è possibile ottenere nulla di diverso. Una classifica non stabilisce una graduatoria tra chi è meglio e peggio, perché altrimenti il miglior ristorante del mondo sarebbe McDonald’s. Certamente, però, rispetto alle statistiche di altre nazioni la presenza della televisione e del calcio è davvero impressionante. In quella inglese, ad esempio, non ci sono squadre sportive e le prime due voci riguardano la Rete stessa (Facebook e Wikipedia).
Questa invece è la top ten italiana:
- Grey’s Anatomy
- Italia
- Roma
- Gossip Girl (serie televisiva)
- One Direction
- The Vampire Diaries
- Juventus Football Club
- Lionel Messi
- Lucio Dalla
- Profezie sul 21 dicembre
Come si nota, ci sono tre serie nelle prime dieci voci più lette, e sono 11 nelle prime trenta. Una costante di una voce ogni tre. Tra gli eventi di attualità, soltanto la morte di Lucio Dalla e la profezia Maya hanno accumulato molte visite. Anche osservando la lista completa delle 100 voci emerge tutta l’ossessione italica per le serie americane: una componente abbastanza marcata rispetto alle altre nazioni, esclusi gli Stati Uniti medesimi.
Anche quest’ultima evidenza sprona a distinguere sempre con attenzione ciò che “arricchisce” il Web da ciò che lo “riempie”. La parte alta, e corta, della famosa “coda” di contenuti ridondanti della Rete è paradossalmente territorio incontrastato del medium di massa che l’ha preceduto.