Eccolo. L’aveva preannunciato, si è fatto attendere, ora porta online la propria idea di partecipazione politica. Appena 24 ore dopo la caduta del Governo, Beppe Grillo si presenta ai suoi lettori mettendo in campo le proprie liste civiche, la propria certificazione e il proprio peso mediatico. Immediatamente la stampa gli si è scagliata contro: “eccolo, ora si butta in politica”. Affermazione falsa, diciamolo. Grillo non si metterà a far politica, almeno non direttamente. Vuole solo lanciare qualcosa di nuovo in un quadro vecchio e stagnante. Ma questo fenomeno merita e richiede un dovuto approfondimento. Merita e chiede attenzione. Merita e chiede critiche costruttive.
Lo strumento creato da Grillo è relativamente semplice: creare non un partito, ma una sovrastruttura che unisca ed organizzi molte piccole realtà comunali. Insomma: chi vorrà lanciarsi alle elezioni nel proprio comune o nella propria regione potrà costituire una lista propria, accettare tutta una serie di vincoli e raccogliere così il “bollino” di Grillo che ne garantirà alcune caratteristiche. Trattasi del primo vero movimento politico in Italia a nascere sul web. Ed a svilupparsi sul web, per certi versi. Sicuramente è stato il blog di Grillo a catalizzare le attenzioni degli astanti, sicuramente sarà il nuovo sito a veicolare le attenzioni sulle nuove liste, molto probabilmente verrà dal web gran parte dell’appoggio e della critica (in generale l’attenzione) alle idee partorite. Un caso più unico che raro, insomma, per vedere il web in azione con le sue peculiarità ed i suoi difetti, la sua istantaneità e la sua indefinitezza.
Alle liste interessate saranno richiesti 4 requisiti e 3 impegni «per un nuovo rinascimento»:
Requisiti:
- All’atto della loro candidatura e nel corso dell?intero mandato elettorale, i candidati non dovranno essere iscritti ad alcun partito o movimento politico
- Il candidato non dovrà avere riportato sentenze di condanna in sede penale, anche non definitive, né avere procedimenti penali in corso al momento della propria candidatura
- Il candidato non dovrà avere assolto in precedenza più di un mandato elettorale, a livello centrale o locale, a prescindere dalla circoscrizione nella quale presenta la propria candidatura
- Ogni candidato dovrà risiedere nella circoscrizione del Comune o della Regione (a seconda che si tratti di elezioni comunali o regionali) per il quale intende avanzare la propria candidatura
Impegni:
- Ogni candidato si impegna a rimettere il mandato elettorale ricevuto, nel caso in cui, nel corso del suo svolgimento perda o si dimostri non abbia posseduto fin dall’origine uno o più dei requisiti minimi sopra descritti. In mancanza, l’intera lista perderà il diritto di qualificare la propria attività con la certificazione del blog
- All’atto della propria candidatura, la lista provvederà a pubblicare in Rete, in un apposito ed adeguato spazio web, l’elenco dei componenti ed il loro curriculum vitae secondo uno standard che andremo a definire, con il proprio programma di governo ed istituirà contemporaneamente un blog aperto a tutti i cittadini che consenta il libero scambio di opinioni e critiche con i componenti della lista civica
- La lista non potrà associarsi ad altri partiti o liste, se non certificate dal blog, per governare il Comune o la Regione (la Provincia non è contemplata perché va abolita)
Le liste vengono quindi certificate ed iscritte ad un elenco nazionale nelle quali ognuna sarà riconoscibile e raggiungibile. Viene da chiedersi: tutto qui? Un elenco nazionale delle liste che certificano il fatto di non avere persone pregiudicate al proprio interno? Un po’ poco…
Grillo a suo tempo aveva esplicitamente voluto qualcosa di più per il proprio movimento. Doveva essere un insieme organico di persone, un agglomerato di collaborazioni ed un sistema comune di progetti. Chi aveva un’idea per il proprio comune la può condividere con altri e realtà simili potrebbero trarre spunto da questa originale repository per migliorare anche la propria amministrazione. A questo stadio il tutto si fa più interessante in quanto realmente c’è un sistema a “rete” che emerge, un senso di collaborazione che fino ad oggi poco ha avuto a che vedere con il mondo della politica.
C’è un rischio, però. Chi tirerà le fila del discorso e come? Appartenere al “grillismo” significherà qualcos’altro? Grillo colonizzerà la sua stessa creatura? Ci saranno altri valori che verranno inglobati ed a cui occorrerà aderire? Ad oggi il progetto è una buona idea priva però di elementi concreti. Ed è giusto così, perchè se fosse il contrario significherebbe che sono stati calati dall’alto. No: Grillo ha preparato un contenitore, l’ha aperto ed ha chiesto a chi vuole entrare di presentare le proprie credenziali. Filtro all’ingresso, poi via libera alla collaborazione.
Difficile, impossibile anzi, ipotizzare il futuro di un movimento simile. Il leader Grillo ha due scelte: partecipare al tutto, mettendo però a rischio il proprio intero impianto costruito in questi anni, oppure lasciar crescere il movimento con indipendenza. Forse questa seconda ipotesi sarebbe la migliore per la salute del progetto stesso. I grillini in queste ore stanno probabilmente meditando il da farsi. I meetup sono indirettamente invitati a farsi portatori sani del grillismo nelle sale dei bottoni. Il tutto, quasi incredibile a dirsi, a sole 24 ore dalla caduta del Governo. Una scelta improvvisa o forse un segno del destino. In ogni caso una cosa oltremodo significativa.
Tutto questo per dire: tu cosa ne pensi? Le liste civiche rappresentano l’inizio della fine del grillismo (come pensano molti), oppure c’è da esserne entusiasti, oppure il tutto costituisce il passo definitivo di Grillo nella politica, oppure ancora trattasi di un piccolo fenomeno da guardare con distacco? Come interpretare le liste, insomma?