Se non ti vogliono in un posto, non ti meritano. Deve aver pensato così Zachary Marks, un ragazzino di 11 anni della Florida che come tanti – almeno sei milioni – aveva mentito sull’età per aprire un proprio account su Facebook, con l’accordo dei genitori, prima di compiere l’errore di chiedere l’amicizia a un adulto che non conosceva facendo infuriare i suoi. Trovatosi l’account cancellato, non si è dato per vinto e con vero spirito a stelle e strisce ha realizzato un social tutto suo: Grom Social.
L’intraprendenza di questo giovane startupper è stata premiata: Grom (termine che in slang significa giovane surfista) è la risposta che Mark Zuckeberg non è ancora riuscito a dare. Il fondatore di Facebook, infatti, ha più volte chiesto al controverso COPPA (Children’s Online Privacy Protection Act), di poter ovviare al problema degli account under 13 togliendo il limite imposto per legge. Il social di Zachary, invece, è pensato per i pre-teenager e corrisponde alle imposizioni di legge.
Questo “Facebook per minorenni”, infatti, permette l’adesione diretta soltanto agli adulti, per garantire i giovanissimi utenti, che sono informati costantemente delle attività dei figli tramite email. Il social ha avuto un ottimo successo – 70mila iscritti e ora l’apertura anche in Canada – per una ragione semplicissima, che lo stesso fondatore spiega in un post:
Dopo la cancellazione del mio account su Facebook ero in cerca di una rete sociale per ragazzi, un mezzo sicuro e fresco. Non ho trovato nulla che sembrasse interessante per me. Erano tutti troppo infantili. Così, ho cominciato a pensare e una notte mi è venuta l’idea: creare un social network per ragazzini, fresco con una grafica bella. Ho aggiunto un filtro sui termini e uno che non consente agli adulti di aderire a meno che non siano amici della famiglia. E se un adulto chiede l’amicizia può essere approvato solo dal membro adulto garante dell’account.
Negli ultimi 13 mesi Grom Social è cresciuto, con l’inserimento di giochi, video, ebook, e, pure nelle sue dimensioni non paragonabili a Big F, è l’esempio di come partendo da zero si possa creare un social che riempia quegli spazi ancora lasciati liberi da Menlo Park. D’altra parte, dimostra anche che la legge americana sui minori in Rete non è così vincolante.