Grooveshark, servizio online dedicato allo streaming musicale (concorrente di Spority, Play Music, Rdio, Deezer, Napster ecc.) aggiunge oggi un altro tassello importante al proprio mosaico, grazie alla firma dell’accordo con EMI Music Publishing. I termini economici della stretta di mano non sono stati divulgati, ma permetteranno di mettere fine allo scontro tra le parti in merito ai diritti necessari per la trasmissione dei brani.
Siamo felici di questo sviluppo. Grooveshark sta percorrendo i medesimi step effettuati da YouTube nel proprio percorso di evoluzione da startup a realtà di primaria importanza nel mondo della distribuzione di contenuti in chiave social.
Queste le parole di Sam Tarantino, co-fondatore e CEO della piattaforma online lanciata nel 2006, che oggi può contare su oltre 30 milioni di utenti attivi ogni mese e complessi algoritmi in grado di suggerire nuova musica da ascoltare in base ai gusti personali di ognuno. Nel post comparso sul blog ufficiale viene accennata l’importanza ricoperta da EMI in ambito musicale, con il 20% circa dell’intero business generato dall’industria discografica nel corso del 2012.
La piattaforma propone due tipologie di account: una free e l’altra a pagamento. La prima consente di effettuare streaming illimitato del catalogo ma esclusivamente su computer, tramite browser desktop, mentre la seconda permette l’accesso anche da smartphone e tablet Android e iOS, dunque in mobilità. Ovviamente a fronte di una spesa, pari a 9 dollari al mese. Un esborso economico in linea con quello della concorrenza, battuto solamente da Google Play Music Unlimited.
Di recente Grooveshark ha apportato un significativo restyling alla propria interfaccia, rivoluzionandola completamente. Chi lo desidera può comunque ancora accedere alla vecchia UI, semplicemente premendo il pulsante “Impostazioni” (quello a forma di ingranaggio) e selezionando la voce “Torna a Old Grooveshark”.