Groupon si appresta all’esordio in borsa. L’offerta pubblica potrebbe iniziare nella seconda metà dell’anno ed a tali fine nomi quali Goldman Sachs e J.P. Morgan sarebbero già stati coinvolti per tirare la volata ed organizzare il giusto approdo a Wall Street.
Groupon potrebbe aprire al pubblico la proprietà sulla base di un valore pari a 15/20 miliardi di dollari e dall’iniziativa potrebbe ricavare qualcosa come 1 miliardo di dollari da poter investire per estendere, e rendere più capillare, la propria attività sul territorio. Il gruppo, va ricordato, ha rifiutato in passato un’offerta superiore ai 5 miliardi di dollari da parte di Google ed il diniego sarebbe oggi motivato dalle cifre con cui il gruppo va a presentarsi agli investitori.
Trattasi senza ombra di dubbio di una quotazione basata più sul potenziale che non sul fieno già in cascina: Groupon è il gruppo leader nel mondo dei “deals”, ha saputo per primo portare questo mercato alle masse, ma al contempo si trova con una concorrenza sempre più arrembante (Facebook e Living Social in primis) a metterne potenzialmente in discussione il primato. Oggi il team conta di 6000 unità a livello internazionale, 60 milioni di sottoscrittori ed un aumento febbrile delle vendite veicolate tramite i “coupon” su cui gira il modello di business del gruppo.
Lanciato nel 2008, passato in attivo nel 2009, desiderato da Google nel 2010 e pronto a sbarcare il borsa entro il 2011: la scalata di Groupon è di enorme portata e proprio per questo motivo la quotazione sembra essere per molti versi aleatoria. Groupon dovrà saper convincere gli azionisti della bontà della propria idea, della capacità di crescita ulteriore e della volontà di imporsi come realtà solida degli acquisti online di domani.