Rob Solomon, colui il quale ha traghettato Groupon da promettente start-up a nuova grande realtà del Web nel ruolo di Presidente e Chief Operating Officer, ha deciso che è venuto il momento di lasciare il proprio incarico ad altri. La notizia è stata comunicata da poche ore e ancora non è chiaro chi sarà a prendere in mano il gruppo nel contesto dell’avvicendamento in corso.
Nessuno strappo, nessuna rottura: il passaggio è una sorta di atto dovuto che Solomon ha sentito di dover compiere in virtù delle dimensioni raggiunte dal gruppo dopo l’incredibile exploit del 2010. Formalmente la motivazione addotta è la volontà della famiglia di Solomon di tornare nei luoghi d’origine, ma è più probabile la sensazione di aver raggiunto ormai una dimensione tale da necessitare di una nuova guida al timone di un gruppo ormai troppo “ingombrante” per rimanere in mano poco esperte.
Andrew Mason, CEO Groupon, ha espresso pieno riconoscimento del valore di Solomon e dell’importanza del suo lavoro nel team: in appena un anno di presidenza, infatti, Groupon è passato da 200 a 6500 dipendenti, da 3 milioni di sottoscrizioni ad oltre 70 milioni ed il valore dell’azienda si è moltiplicato fino a far parlare di bolla speculativa (termine che non tornava in auge ormai da un decennio almeno). Solomon è soprattutto stato parte del team che si è preso la responsabilità di respingere l’incredibile offerta di Google pari a circa 6 miliardi di euro, operazione che avrebbe sancito l’acquisizione più importante di sempre dalle parti di Mountain View (più di DoubleClick, più di YouTube).
Il gruppo spiega di essere in cerca di un nuovo COO e spiega che Solomon rimarrà comunque al suo posto fin quanto non si sarà trovato un sostituto. Del resto, sottolinea Mason, «Groupon non sarebbe stato lo stesso senza di lui».