Nella giornata di Sabato, Groupon ha inviato ai suoi 83 milioni di utenti una e-mail riguardante le nuove modifiche che verranno apportate alla politica sulla privacy. Il famoso sito dedicato ai gruppi d’acquisto, infatti, d’ora in avanti raccoglierà informazioni sugli utenti per condividerle con i partner commerciali. Il gruppo ha anche dichiarato che utilizzerà i dati sulla localizzazione geografica per offrire in tempo reale offerte speciali che si trovano nelle vicinanze del cliente. Cambiamenti che, a detta della società, porterebbero maggiore trasparenza al sito oltre a rendere il linguaggio più accessibile al grande pubblico.
Groupon raccoglierà le informazioni personali dei propri utenti anche da siti web di terze parti come Facebook, tramite lo strumento Facebook Connect, grazie al quale avrà automaticamente accesso al profilo utente, ovviamente nei limiti legati ai termini del servizio. Tutti i dati raccolti verranno quindi condivisi anche con siti partner, il che cambia le carte in tavola ed impone da parte dell’utenza maggior coscienza su ciò che accade alle proprie informazioni personali quando si aderisce al servizio.
Tali cambiamenti potrebbero attirare un maggiore controllo da parte delle autorità garanti della privacy del cittadino. In tal senso è importante sottolineare che la Federal Trade Commission ha richiesto alle azienda una condizione di “do-not-track”, che eviterebbe agli utenti il tracciamento delle proprie attività sulla rete da parte dei servizi web. Il senatore Giovanni Rockfeller ha introdotto un disegno di legge relativo alla privacy denominato, appunto, “do not track”, mentre Reps Ed Markey e Koe Barton hanno recentemente introdotto una legge simile, ma in materia di tutela dei minori.
Dal canto suo, Groupon ha dichiarato che per tracciare gli utenti online utilizza sistemi quali cookie, pixel tags, web beacons e strumenti di analisi. Ma la nuova condivisione delle informazioni imporrà maggiori approfondimenti poiché ad essere coinvolti saranno milioni di utenti in tutto il mondo.