È un mercato ancora molto instabile quello nato di recente e legato all’acquisto di deal online per usufruire di sconti ed omaggi di vario genere. Un mercato dominato prevalentemente da Groupon e LivingSocial, veri e propri colossi dell’affare lastminute in Rete, i quali hanno vissuto un’estate caratterizzata da andamenti diametralmente opposti: mentre Groupon ha visto un calo del 50% nel numero di visite durante i mesi estivi, infatti, LivingSocial ha fatto registrare un incremento del 27%.
Le statistiche raccolte da Experian Hitwise riguardano esclusivamente il traffico web generato dai due domini: non rientrano dunque nel conteggio gli accessi effettuati mediante dispositivi mobile o specifiche app. Nonostante il numero di visite ricevute nelle ultime settimane si sia sostanzialmente dimezzato Groupon continua tuttavia a macinare numeri sensibilmente superiori rispetto a quelli del proprio rivale numero uno: il calo del 50% si riferisce infatti al picco registrato nel corso del mese di giugno e, nonostante rispetto ad allora la distanza si sia assottigliata, resta comunque un visibile divario tra le due società.
A dettare questo andamento in direzioni opposte da parte dei due principali nomi del mondo dei coupon potrebbe essere stato l’arrivo di un maggior numero di rivali con i quali fare i conti: il mercato dei deal potrebbe dunque presto vedere un livellamento delle cifre delle parti in gioco grazie all’ingresso sulla scena di nuovi nomi pronti a conquistare gli utenti a colpi di sconti e promozioni, tuffandosi in un ramo dell’e-shopping i cui margini di miglioramento sono ancora piuttosto alti. Un nome altisonante si è invece dileguato: Facebook Deals ha chiuso i battenti nelle ultime ore rinunciando così alla sfida a Groupon a soli 4 mesi dal lancio.
Più in generale l’intero mercato dei deal sembra vivere un periodo di flessione: secondo i dati, infatti, il trend generale del settore starebbe per chiudere la sessione estiva con un segno meno davanti alla cifra relativa alla variazione del numero di visite complessive. Il tutto potrebbe essere giustificato anche dal non facile scenario economico mondiale, con un crescente numero di cittadini che preferisce rinunciare alle offerte proposte da siti come Groupon e LivingSocial per investire in beni di maggiore necessità.