L’aumentare delle polemiche per la qualità del servizio, risultati fiscali non all’altezza delle aspettative ed uno sciame di critiche raccolte nel corso dei mesi non stanno aiutando Groupon ad esprimersi al meglio sul mercato. Urge un rilancio. Urge una nuova immagine. Urge una reazione. Ed è per questo motivo che il gruppo sta agendo su un ampio ventaglio di operazioni al fine di rinsaldare la leadership conquistata e ricacciare i timori che si intravedono all’orizzonte.
Le azioni del gruppo, dopo un esordio in Borsa a quota 26 dollari, sono scese a 21 senza mai rappresentare in alcun modo una opportunità di guadagno per gli azionisti che hanno creduto nel progetto. A tutto ciò negli ultimi giorni si è aggiunta una trimestrale a tinte fosche, con un passivo inatteso che ha spinto ulteriormente al ribasso le prospettive. Ma questi segnali sembrano essere soltanto gli ultimi in un corollario di conseguenze che trovano origine in un nocciolo problematico ben più profondo, contro il quale servirà una ricetta ben calibrata per uscirne senza ripercussioni.
La prima mossa è quella dell’assunzione di Paul Taaffe, veterano del mondo delle pubbliche relazioni, il quale dovrà curare l’immagine pubblica del gruppo per mettere al riparo Groupon da ulteriori cadute e al tempo stesso lavorare per ripristinare lo splendore che a suo tempo accompagnò il brand da entità sconosciuta a nuovo fenomeno di Wall Street.
La seconda mossa è nella revisione del sito Web, asset fondamentale attraverso cui i coupon vengono veicolati alla community (oggi da oltre 30 milioni di utenti attivi). La roadmap è stata fissata: gli studi sono già iniziati ed entro 6 mesi il gruppo conta di poter disporre di una nuovissima homepage su cui sviluppare al meglio il valore della proposta.
La terza mossa, probabilmente quella più incisiva in prospettiva, è quella del “pollice verso“: gli utenti avranno la possibilità di votare le offerte preferite e di affossare quelle non gradite, dando così vita ad un feedback continuo in grado di creare un fitto dialogo tra servizio e utenti. Grazie ai dati raccolti Groupon sarà in grado di elaborare dati molto più approfonditi circa i gusti della community per proporre un servizio migliore, verificare la qualità del servizio dei partner e generare così attorno ai propri coupon un’esperienza d’uso migliorata.
Il passaparola, del resto, è stato fino ad oggi uno dei grandi punti di forza di Groupon. Nel momento in cui la qualità dell’immagine aziendale ha iniziato una pericolosa deriva, la concorrenza (da LivingSocial a tutte le varie formule di offerta locale) ha iniziato a scavarsi la propria nicchia. Per Groupon è ora il momento di metter mano alla situazione ed il top management sembra aver quantomeno dimostrato di aver capito l’importanza del momento e la necessità di una reazione, la cui qualità ed efficacia andranno però valutate sul campo sulla base delle operazioni poste in essere.