Abituati a confrontarci ogni giorno con la sua interfaccia virtuale, tendiamo spesso a dimenticare l’infrastruttura materiale che costituisce la Rete e ci consente di inviare messaggi di posta elettronica, chattare con colleghi di lavoro e amici o visualizzare la pagina Web che state leggendo in questo momento. Devono aver sofferto una discreta frustrazione i milioni di utenti che nella giornata di ieri non si sono potuti collegare alla Rete a causa del guasto di alcuni cavi sottomarini nel Mediterraneo. La rottura di una dorsale ha interrotto il traffico di bit verso il Medio Oriente e l’Asia, causando un enorme blackout.
Secondo le prime informazioni raccolte, due cavi sottomarini del Mediterraneo si sarebbero inspiegabilmente spaccati, interrompendo buona parte delle comunicazioni telefoniche e via Internet in una considerevole area dell’Oriente. L’incidente si sarebbe verificato a circa otto chilometri di distanza dalle coste di Alessandria d’Egitto a causa di un’ancora che, trascinata sul fondale marino per una manovra navale insolita dovuta al maltempo, avrebbe causato la rottura dei due cavi. Per i tecnici di Flag Telecom Group, che gestisce l’infrastruttura danneggiata, potrebbero occorrere almeno due settimane per rendere nuovamente operativi i cavi e ripristinare la connettività.
Innescando un inevitabile effetto domino, la diminuzione di banda ha progressivamente interessato numerosi paesi orientali come Egitto, Arabia Saudita, parte degli Emirati Arabi Uniti e dell’India. A quanto riferiscono le autorità egiziane, i maggiori disagi sarebbero concentrati proprio nel paese delle piramidi, in cui telefoni e connettività sarebbero per il 70% completamente fuori uso. Molti paesi del Golfo e dell’India hanno invece registrato un sensibile rallentamento nell’accesso a Internet, con un dimezzamento della banda generalmente disponibile.
La società telefonica Emirates Integrated Telecommunications si è attivata per fornire supporto e assistenza a Flag Telecom e al consorzio SEA-ME-WE4. I tre enti cercheranno di identificare rapidamente la causa del disservizio, così da ripristinare quanto prima la connettività. Per non lasciare completamente isolate molte aree del quadrante orientale, le società provvederanno a dirottare parte del traffico telefonico e di dati sulle altre dorsali non interessate dall’incidente. Tale operazione potrebbe però congestionare alcune linee, rallentando così aree al momento non interessate dal disservizio.
I cavi sottomarini per la trasmissione di dati sono generalmente posseduti da appositi consorzi formati dalle principali compagnie telefoniche del Pianeta. Annualmente, ogni società versa il proprio contributo per finanziare la manutenzione delle infrastrutture sottomarine. La rottura di un cavo sommerso è un evento molto raro, spesso causato da eventi di grande rilevanza come terremoti e scosse di assestamento. I due cavi, che dalla Sicilia si dipartono fino all’Egitto, fanno parte della colossalle dorsale che da Marsiglia (Francia) si snoda fino a Singapore.