Ieri abbiamo riportato la notizia del blocco definito dell’uso dei programmi Voip, come per esempio Skype, da parte dell’operatore Vodafone.
I clienti dunque, per poter utilizzare sotto rete diretta del gestore Skype, o devono rinunciare o devono abbonarsi ad un servizio aggiuntivo ad un costo extra rispetto alla classica flat dati. Il blocco ai programmi Voip ha fatto scatenare le proteste della rete, ma come abbiamo sottolineato, il tutto era prevedibile visto che, già da oltre un anno, Vodafone sottolineava che il Voip sotto rete 3G non sarebbe più stato ammesso.
Sulla questione, poche ore dopo è intervenuta anche Skype che ha accusato Vodafone Italia, ma anche altri gestori europei di voler limitare arbitrariamente l’uso della rete solo per motivi puramente finanziari. Un attacco, dunque, alla neutralità e libertà della rete per il quale Skype chiede l’intervento delle autorità preposte. Devono essere, infatti, gli utenti a decidere cosa fare della rete e non i gestori o provider.
Skype, dunque, cerca di tutelarsi e lo fa tirando in ballo anche l’Unione Europea perché, entro maggio 2011, gli stati membri dovrebbero fare propria la legge europea sulla protezione della libertà in rete.
“In base alla nuova normativa dell’Unione Europea sulle telecomunicazioni, il cui recepimento nelle leggi nazionali è previsto entro maggio 2011, le autorità devono proteggere ”le libertà di Rete”, compresa la possibilità per gli utenti finali di accedere ed utilizzare le applicazioni, i contenuti e i servizi a loro scelta su Internet”
Accuse pesantissime a cui Vodafone ha prontamente e duramente replicato.
“La priorità per la nostra azienda è la trasparenza: offriamo tariffe di ogni tipo e per ogni fascia di utenza. Alcune comprendono il Voip, altre no. Naturalmente, il traffico Voip ha un costo, ma è un tipo di servizio che può non interessare a tutti. Per questo tipo di clienti, ci sono offerte che non comprendono l’utilizzo del Voip, a costi inferiori rispetto a quelle che lo comprendono”
Posizione completamente diverse, ma nel merito ha ovviamente ragione Skype. Vodafone vede la questione solo dal punto di vista aziendale, ma perché deve decidere lei cosa dobbiamo noi utilizzare o cosa no?
La battaglia per la libertà della rete è dunque appena incominciata, voi che ne pensate?