In qualunque modo si cerchi un file da scaricare con BitTorrent, quel che inizialmente otterremo non sarà l’oggetto delle nostre ricerche, bensì un altro, piccolissimo file con estensione.torrent, il quale, una volta letto e interpretato dal nostro client, darà il via allo scaricamento vero e proprio.
Allo stesso modo, se volessimo condividere qualcosa attraverso BitTorrent, la prima operazione da compiere sarebbe quella di creare un file.torrent. Questa guida vi spiegherà come fare. Utilizzeremo uTorrent, perché è il più famoso, il più semplice e il più leggero fra i programmi di questo genere, ma si potrebbero applicare gli stessi principi basilari anche a Azureus/Vuze, Transmission o qualunque altro software atto allo scopo.
Come è noto, i torrent funzionano grazie ai tracker, ovvero dei server che indicizzano i file e permettono ai client di connettersi fra loro. Il primo passo da compiere è quindi quello di cercarne uno a cui appoggiarsi: la grandissima maggioranza dei tracker richiedono la registrazione, ma le eccezioni non mancano. Una volta fatta questa scelta, si può lanciare uTorrent, per poi selezionare “file” e quindi “crea un nuovo torrent” (in alternativa si può semplicemente premere ctrl+n oppure cliccare sull’icona a forma di bacchetta magica).
Comparirà una schermata: nella parte più in alto va indicato il file o la cartella che si vuole caricare, usando gli appositi pulsanti. Il suddetto file o cartella non deve trovarsi in una particolare posizione all’interno del vostro computer, ma è necessario che una volta selezionato non venga più spostato o modificato in alcun modo, pena l’impossibilità di mandare a buon fine l’upload.
Nella parte centrale va inserito il tracker da noi scelto, un commento (facoltativo) e infine le dimensioni delle parti in cui il torrent verrà diviso per accelerare lo scaricamento. L’opzione di default è “dimensione automatica”, ma in alcuni casi è bene che sia il creatore del torrent (e non il client) a curare anche questo aspetto. La regola è lapalissiana: più grande il file, maggiore la dimensione delle singole parti.
Nell’ultima sezione di questa schermata ci sono due opzioni: “inizia il seeding”, nel caso in cui si voglia iniziare la condivisione subito dopo la creazione del torrent, e “torrent privato”, che, se selezionata, disabilita il protocollo DHT. Il motivo di questa funzione verrà spiegato in seguito, ora basterà cliccare su “crea e salva come…” e scegliere la posizione di salvataggio. Il vostro.torrent è stato creato.
Come si può vedere, il procedimento non è particolarmente complesso, ma si fonda su alcune regole ferree che devono assolutamente rispettarsi nel caso ci si voglia avventurare nel mondo di BitTorrent:
- se vogliamo che il vostro torrent sia raggiunto da un elevato numero di utenti, è bene inserirlo all’interno di un motore di ricerca specifico;
- nella scelta del tracker, controlliamo attentamente ciò che è permesso e ciò che non è permesso condividere: non è una buona idea appoggiarsi ad un tracker specializzato in distribuzioni linux per poi caricare il filmato di un matrimonio;
- se il tracker da noi scelto è privato, è necessario che anche il nostro torrent sia privato (vedi sopra). Questi tipi di tracker, infatti, si basano sulla share ratio dei singoli membri, vale a dire il rapporto fra quanto si scarica e quanto si fa scaricare. Utilizzare il protocollo DHT impedirebbe il giusto calcolo di tale rapporto;
- Un’altra ragione per cui molti siti torrent vietano l’uso del DHT è che non vogliono che i loro file vengano condivisi all’esterno del sito stesso; ci si deve informare con attenzione riguardo questo aspetto, se non si vuol correre il rischio di venire espulsi; ;
- caricare, condividere e scaricare materiale protetto da diritto d’autore è illegale; questa guida non deve essere interpretata come una “autorizzazione” a compiere azioni contrarie alla legge.