Troppo bello per poter essere vero. Il progetto Comme One è stato chiuso, definitivamente. L’annuncio arriva con un tweet sul profilo social ufficiale del gruppo. Niente da fare, dunque, per l’iniziativa nata con l’obiettivo di rendere la guida autonoma una tecnologia accessibile a tutti, attraverso la commercializzazione di un kit da 999 dollari applicabile a qualsiasi vettura tradizionale.
A fermare il sogno di George Hotz è stata la NHTSA (US National Highway Traffic Safety Administration), l’ente che si occupa di regolamentare la circolazione dei veicoli sulle strade degli Stati Uniti, per motivi legati alla sicurezza. Nel team di comma.ai anche un italiano, Riccardo Biasini. Ora l’azienda si concentrerà su altre idee, su altri prodotti, su altri mercati, ma al momento non è dato a sapere quali. Soltanto nel mese di aprile la società aveva ottenuto un finanziamento pari a 3,1 milioni di dollari, proprio con l’obiettivo di commercializzare il kit in questione. Questo l’annuncio.
comma one è stato cancellato. comma.ai esplorerà altri prodotti e mercati. Saluti da Shenzhen, Cina.
The comma one is cancelled. comma.ai will be exploring other products and markets. Hello from Shenzhen, China. -GH 3/3
— comma (@comma_ai) October 28, 2016
Questo è quanto si legge in una lettera inoltrata dalla NHTSA a comma.ai, relativa a presunti problemi alla sicurezza legati al funzionamento non certificato del kit Comma One. L’ente ha richiesto informazioni specifiche sul prodotto, stabilendo nel 10 novembre il termine ultimo per fornirle, dopodiché potrebbe essere applicata una sanzione pari a 21.000 dollari per ogni ulteriore giorno di attesa.
Siamo preoccupati che il prodotto possa mettere a rischio la sicurezza dei vostri clienti e delle altre persone. Vi incoraggiamo fortemente a rimandare la vendita o la distribuzione del vostro prodotto su strade pubbliche affinché non potrete essere certi della sua sicurezza.
Ancora prima di dedicarsi al progetto comma.ai focalizzato sulle self-driving car, Geohot si è reso celebre per la sua attività nella community hacker: suo lo sviluppo degli strumenti che hanno messo in ginocchio le protezioni di PlayStation e iPhone.