Ciò che rende davvero speciali le tecnologie di guida autonoma è che, sollevando dall’obbligo di mettersi al volante, favoriscono l’accesso alla mobilità anche a coloro che solitamente non hanno l’opportunità di mettersi in viaggio su un mezzo tradizionale. Questo vale anche per le persone con disabilità. Non a caso Google, per spiegare le potenzialità del proprio sistema, da anni si affida alla collaborazione di un ipovedente.
A questo proposito risulta piuttosto interessante lo studio condotto dal Securing America’s Future Energy, organizzazione da tempo impegnata nello studio di ambiente ed energie rinnovabili, che in questo caso ha però scelto di focalizzare la propria attenzione sulle self-driving car. Stando alla ricerca l’impiego della guida autonoma, solo negli Stati Uniti, consentirà a due milioni di persone con disabilità di trovare lavoro, poiché una delle ragioni per le quali al momento sono inattive o disoccupate consiste proprio nell’impossibilità di accedere al sistema dei trasporti. Il report prende in considerazione esclusivamente gli USA, dove il numero complessivo di soggetti con disabilità è pari a 57 milioni. 3,8 milioni sono veterani.
Affidarsi alle self-driving car permetterà inoltre di risparmiare sulle spese relative alle cure mediche. Si stima che oltreoceano, ogni anno, 11,2 milioni di appuntamenti (tra visite ed esami) non vengano effettuati proprio a causa dell’impossibilità di recarsi presso la clinica, lo studio o l’ambulatorio. Questi riguardano in particolare i pazienti affetti da patologie mentali, disturbi renali, cardiaci e ipertensione. Un fenomeno di questo tipo si ripercuote inevitabilmente sulle casse delle amministrazioni, per un totale pari a 19 miliardi di dollari ogni anno: ecco perché favorire la mobilità attraverso i sistemi autonomi potrà contribuire a combatterlo.
Se a questo si aggiungono le previsioni legate all’incremento della produttività, all’abbattimento delle emissioni nocive per l’ambiente e al miglioramento della sicurezza sulle strade, il risparmio è quantificato in 1,3 trilioni su base annuale. Una prospettiva piuttosto allettante, in un periodo non di certo roseo per l’economia a livello globale.