Lo scorso anno la cancelliera Angela Merkel ha ventilato la possibilità di rendere la Germania un leader europeo per quanto riguarda lo sviluppo dei progetti legati alla guida autonoma. L’idea va ora concretizzandosi, con l’approvazione di un nuovo impianto normativo indirizzato proprio a regolare la fase di test dei veicoli, approvato nella giornata di venerdì dal parlamento.
Il testo firmato dal Bundestag prevede che a bordo delle self-driving car sia sempre presente un conducente in carne e ossa, pronto ad assumere i comandi manuali del mezzo in caso di necessità. Un obbligo in linea con quanto previsto, ad esempio, dalla normativa di diversi stati USA. Automaker come Volkswagen, Daimler (Mercedes-Benz), Audi e BMW potranno dunque mettere alla prova le tecnologie sviluppate sulle strade tedesche, spingendo così sul pedale dell’innovazione in un percorso che il ministro dei trasporti Alexander Dobrindt definisce come “la più grande rivoluzione della mobilità dall’invenzione dell’auto”.
Un’altra imposizione della legge approvata riguarda la presenza a bordo di una scatola nera che costantemente registra i dati di viaggio, così da renderli consultabili in caso di imprevisti, sinistri oppure anomalie. Anche questo servirà a raccogliere i feedback necessari al perfezionamento e all’ottimizzazione dei sistemi self-driving.
Va altresì precisato che il conducente sarà ritenuto responsabile di eventuali incidenti occorsi durante la guida manuale, mentre per quelli attribuibili a un malfunzionamento della guida autonoma verranno ritenuti responsabili i produttori. Una revisione della normativa è in programma tra due anni, alla luce dei progressi effettuati e sulla base dei dati raccolti.
Si attende un debutto su larga scala delle vetture autonome entro il biennio 2020-2021, inizialmente con l’erogazione di servizi come quelli destinati al ride sharing e al trasporto pubblico. I modelli invece acquistabili dai privati dovrebbero arrivare più avanti, solo in un secondo momento.