Il 7 dicembre 2017 si è verificato un incidente sulle strade di San Francisco, fortunatamente senza conseguenze troppo gravi per i soggetti coinvolti. Ordinaria amministrazione per una grande città, se non fosse che uno dei due veicoli protagonisti del sinistro è una self-driving car. Più precisamente si tratta di una Chevrolet Bolt equipaggiata con la tecnologia di Cruise Automation.
L’accaduto è balzato oggi agli onori della cronaca, per via della causa legale intentata da un motociclista nei confronti di General Motors, parent company del team al lavoro sul sistema di guida autonoma. Stando alla ricostruzione, un motociclista a bordo della sua Honda è stato colpito dalla Bolt durante un non giustificato e improvviso cambio di corsia. Questo ha causato un infortunio all’uomo (Oscar Nilsson), che afferma di aver visto una persona a bordo del veicolo, ma senza mani sul volante.
GM ha però fornito un’altra versione della vicenda al California Department of Motor Vehicles: la Bolt, muovendosi in modalità autonoma in condizioni di traffico intenso a una velocità di circa 19 Km/h, avrebbe interrotto un cambio di corsia a causa del comportamento delle altre vetture, quando il motociclista ha impattato la sua carrozzeria dopo aver perso il controllo a 27 Km/h. Per la vettura solo qualche graffio sul lato del passeggero. In seguito il centauro è stato accompagnato in una clinica per le necessarie cure mediche. Questa la dichiarazione fornita al sito The Verge da un portavoce dell’automaker.
In Cruise testiamo le nostre self-driving car in ambienti complessi e imprevedibili, proprio perché questo ci consente di migliorare e rendere più sicura la tecnologia che presto porteremo sulle strade. In questo caso il motociclista ha invaso la nostra corsia prima che fosse possibile farlo senza rischi.
Poco importa in questo caso stabilire chi stia dalla parte della ragione e chi da quella del torto. Eventi di questo tipo spingono a una doverosa riflessione su come gestire un sinistro che coinvolge una self-driving car e un mezzo tradizionale. Così come la guida autonoma necessita di un adeguamento normativo, anche le compagnie assicurative sono chiamate a fare la loro parte nell’attribuzione delle responsabilità in caso di incidente.