Cosa significa H-Farm in Borsa

ll noto ventures-incubator veneto si quoterà in Borsa: il suo modello passa a un livello superiore, metafora dell'ecosistema startup italiano.
Cosa significa H-Farm in Borsa
ll noto ventures-incubator veneto si quoterà in Borsa: il suo modello passa a un livello superiore, metafora dell'ecosistema startup italiano.

Ieri H-Farm, uno degli incubatori più famosi in Italia, patria della legge sulle startup, ha formalizzato la presentazione della comunicazione di pre-ammissione alla Borsa Italiana per quotarsi su AIM, il Mercato Alternativo del Capitale. In termini meno tecnici, la creatura di Riccardo Donadon riparte su un piano completamente differente rispetto al passato, ma grazie proprio a quanto realizzato finora in termini di performance economiche e non solo.

Salutata anche dal presidente Matteo Renzi durante un’assemblea a Treviso, la quotazione di H-Farm è una notizia che racconta bene l’evoluzione del business model che più ha caratterizzato la via italiana all’ecosistema startup e che oggi si ricostituirà attorno a tre aree di business complementari, importando anche nuovi manager. Cambiano le dimensioni, l’organigramma, per attuare il piano industriale H-FARM ha arricchito la squadra con alcune figure di fama internazionale, ognuno a capo di una singola area.


Roberto Bonanzinga, ex partner di Balderton Group, tra i 5 più importanti fondi di investimento in Europa, che pur mantenendo base su Londra rientra in Italia per ricoprire il ruolo responsabile dell’area Investments; Cristina Mollis, fondatrice di Nuvò, recente acquisizione, prende in mano la divisione Industry, e guida una struttura che oggi già può contare su 150 persone dedicata alla digital transformation. A prendere in mano la terza divisione, quella educativa, è Carlo Carraro, ex Rettore dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, che svilupperà un nuovo paradigma didattico che avvicinerà scuola, università e imprese innovative in un contesto internazionale.

Ad affiancare Riccardo Donadon nella guida della squadra ci sarà infine nel ruolo di Executive Chairman Paolo Cuniberti, con alle spalle 25 anni di esperienza nel settore finanziario a Londra, prima in JP Morgan come European Head of Equity Capital Markets and Derivatives e poi come capo di Mediobanca UK.

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Dieci anni di lavoro

«Abbiamo lavorato tantissimo negli ultimi mesi per mettere a terra una visione che potesse capitalizzare al massimo il lavoro svolto negli ultimi 10 anni», ha raccontato Donadon alla platea durante la presentazione di questo importante passo. Con quest’operazione H-FARM mira a consolidarsi come punto di riferimento in Italia per l’intero ecosistema di innovazione digitale, e ha illustrato anche un numero futuribile: il Villaggio di Ca’ Tron stima di attrarre nei prossimi 5 anni oltre 3.000 giovani tra studenti e talenti provenienti da tutto il mondo.

In dieci anni H-Farm ha raccolto complessivamente 30 milioni di euro, sostenendo al contempo diverse aziende, sia come primo investimento sia come follow-ons. Fra le startup cresciute ad H-Farm si annoverano Zooppa, Travel Appeal, BigRock, Antlos. Il venture incubator ha investito 14,5 milioni in diverse attività di pre-quotazioni e fusioni e acquisizioni, che hanno coinvolto società come Yellow Chip, Nuvò, Shado e altre.

In dieci anni H-Farm ha raccolto complessivamente 30 milioni di euro, sostenendo al contempo diverse aziende, sia come primo investimento sia come follow-ons. Fra le startup cresciute ad H-Farm si annoverano Zooppa, Travel Appeal, BigRock, Antlos. Il venture incubator ha investito 14,5 milioni in diverse attività di pre-quotazioni e fusioni e acquisizioni, che hanno coinvolto società come Yellow Chip, Nuvò, Shado e altre.

La società, seguita nell’operazione da N+1 in qualità di Advisor, Unicredit Corporate&Investment Bankingcome Global Coordinator, Banca Intermobiliare di Investimenti e Gestioni S.p.A. Nomad e con il supporto degli studi legali Gianni Origoni Grippo Cappelli&Partners e LCA Studio Legale, della società di revisione BDO Italia S.p.A. e dello Studio Saccardi&Associati in qualità di consulente fiscale, prevede la quotazione nelle prossime settimane. Il valore strutturale offerto è di circa 25-30 milioni di euro.

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Il significato

Ormai è chiaro a tutti e Webnews ne ha parlato in occasione del libro bianco sulle startup: è impossibile al momento attuale fare paragoni con le dimensioni economiche private di altri ecosistemi. In Italia ci sono più fondi pubblici che privati e in ogni caso sono pochi. Proprio per questo la quotazione di H-Farm va salutata con grande simpatia, perché alla fine è segno, anche questo, della maturità dell’ambiente. Quotarsi significa cercare fondi fuori dai propri confini, essere completamente trasparenti, rispondere al mercato. Insomma, H-Farm, che si è sviluppato anche sotto una buona stella politica, o meglio ha contribuito a svegliare la politica sul tema, prende una direzione decisamente economica e internazionale. Ciò che serve alla fase due.

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