La bizzarra protesta di Alessandro Haber nei panni di Babbo Natale, in pochi giorni ha invaso la rete, caricato sulle maggiori piattaforme di video sharing, è stato visto in soli tre giorni da decine di migliaia di utenti. […] Un appello nel quale l’immagine del pacioso dispensatore di regali, si tramuta nel rivoluzionario portavoce del Fronte di Liberazione dei Babbi Natale e da appuntamento a tutti i sostenitori del suo pensiero sovversivo il 30 Novembre alle ore 12 in Piazza Gramsci a Milano.
Mail inviate sotto forma di segnalazione amichevole, più il rilievo su YouTube, non sono propriamente sintomo di viralità. Anzi. Inoltre il video ha tempi lunghi, il che non stimola certo il passaparola: peccati di gioventù. Le migliaia di visite sono frutto di una somma, insomma, non di una moltiplicazione (concetto nebuloso, ma diretto: è la somma di tanti appelli, non l’effetto di un passaparola virale).
Ciò nonostante, l’iniziativa si sviluppa interamente sul web (pur con i peccati originali già elencati) e per questo motivo merita la nostra attenzione. Un gruppo su Facebook è giunto a corredo del tutto e la natura dell’evento sarà palesata soltanto il 30/11 nel luogo stabilito. Invio massivo di email, video immessi su YouTube, presenza sui social network, poi il mistero: il mix c’è, le buone intenzioni anche, manca però qualche fondamentale malizia. Esperimento meritevole o meno?
Se qualcuno andrà, faccia sapere. A partire da “jackpacco”, che su YouTube commenta:
Una volta Shirley Temple ha detto “Ho smesso di credere a Babbo Natale quando avevo sei anni. Mamma mi portò a vederlo ai grandi magazzini e lui mi chiese l’autografo”.
Io in compenso non ho mai creduto all’esistenza di Shirley Temple, quindi verrò